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‘Stringi denti e vai!’ (‘Bite the bullet’) è il terzo film western scritto e diretto da Richard Brooks nel 1975, dopo ‘L’ultima caccia’ (1956) e ‘I professionisti’ (1966). La vicenda racconta di una massacrante gara di resistenza a cavallo organizzata agli inizi del secolo scorso dal giornale ‘Western Press’. I partecipanti devono percorrere in una settimana settecento miglia per aggiudicarsi il premio, consistente in una somma di denaro. Ai nastri di partenza si presentano, tra gli altri, due amici e veterani della guerra ispano-americana (Gene Hackman e James Coburn), un’ex prostituta (Candice Bergen), un anziano cowboy (Ben Johnson), un giovane arrogante (Jan-Michel Vincent), un anziano cowboy piuttosto malandato, un educato inglese amante degli sport e un messicano sofferente di mal di denti. La gara ricorda il tema della corsa per paesaggi sterminati alla conquista del West, un topos caro all’epica statunitense, anche se a ben guardare - e non aiutano certo gli scarni ‘contenuti speciali’ – non si respira solo aria di avventura, ma pure quella di una disillusa riflessione sugli egoismi umani all’esasperata ricerca del benessere materiale. Di fronte ad un obiettivo comune prevalgono, infatti, gli aspetti più violenti della società americana, ma non mancano temi che oggi definiremmo legati all’ecologia e al femminismo, e la violenza si stempera talvolta con l’umorismo. Il punto di vista crepuscolare di Brooks su quest’era al tramonto, dove ai cavalli si affiancano sbuffanti locomotive, è affidato al bravo Gene Hackman, unico a provare umana solidarietà per i cavalli stremati dallo sforzo, per gli avversari in pericolo e per l’amico, col quale dividerà la somma vinta, aspettandolo volutamente per tagliare il traguardo. Meritano una menzione anche la fotografia di Harry Stradling Jr. e le musiche di Alex North.
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