Il sufismo. Nel viaggio di Ibn Battuta

Oltre al fatto già segnalato da qualcuno che il libro non è composto da 160 pagine ma da più di 280, anche il titolo riportato è sbagliato "IL SUFISMO NEI VIAGGI DI IBN BATTUTA", senza interruzione è quello giusto. Al di là di questi non trascurabili errori di chi pubblicizza i libri il testo di Venturi è disinibito, a tratti intenso e non manca un pizzico di umorismo come dovrebbe essere il sufismo stesso, non una scuola intellettualistica ma una via di ricerca libera quanto impegnativa. Mi sembra che il testo centri lo scopo. Unica critica è che qualche capitolo si ritrovava sulla rivista sufismo, ma del resto è stato onestamente segnalato.

Ben scritto, originale, aperto e senza pregiudizi. Si spazia dalla scienza alla mistica che è un piacere ma con un difetto. A seguire l'ampio trattato su Ibn Battuta c'è una serie di saggi dell'autore adattati allo scopo. Diversi tratti dalla rivista Sufismo. Questa operazionem, pur legittima, comporta dei cambiamenti di ritmo e intensità Insomma l'omogenizzazione dell'insieme non sempre è riuscita. Il giudizio comunque è alto.

Ho apprezzato il contrasto che emerge dalle vicende di un Islam illuminato ed uno bigotto e allo stesso modo di un Sufismo elevato ed un altro degenerato. Del resto in ogni umana organizzazione a cominciare dalla Chiesa si assiste a questo contrasto che storicamente deve essere visto nella sua interessa senza il partigianesimo di chi vede solo il meglio e di chi solo il peggio. Questo libro soddisfa questa esigenza di realismo storico mantenendo vivo un pensiero spirituale. Buono.