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L'intensa e meditativa silloge "Sul ramo nudo del mondo - Cronache di attesa e di abbandono" dell'autore Fabio Lupis è un profondo e raffinato canto di resilienza e rinascita. La raccolta è suddivisa in quattro sezioni che racchiudono diverse fasi del cammino di consapevolezza del poeta. Ogni parte si apre con una citazione filosofica che sottolinea la profonda esplorazione interiore e la ricerca di un senso profondo. Il tema principale è la perdita, che l'autore esprime con versi di grande delicatezza e potenza evocativa: "Con queste dita sfiorerei le assenze Se non fosse in queste dita la tua carne" Tutti i componimenti poetici sono caratterizzati dalla ricercatezza e da un uso sapiente e misurato delle figure retoriche. Lo stile presenta numerosi influssi giapponesi, soprattutto per l'accostamento delle stagioni agli stati d'animo: "Vorrei essere crudele come il ramo d’autunno − imbrigliarmi, ammaestrarmi − Ero qui, un tempo forse giunto per cambiare" e per la ricerca di un equilibrio in simbiosi con la natura: "L’amore sul franto filo d’erba a schiocchi convulso schiavo del vento" Il poeta ha scandagliato gli abissi del proprio dolore ed effuso i bagliori della propria rinascita rendendoli universali grazie a versi che possono aiutare chi sta vivendo delle esperienze simili. "Il Delta su cui medito è fratello di sconforto è il mio grido Piuma bianca adagiata sulle vene del fiume" L'autore parla di amore in modo estremamente coinvolgente ed emozionante, si sentono tutto il cuore e l'interiorità riversati: è l'anima nuda ed esposta a parlare. "Ho scoperto di amare Come le bestie Senza memoria, senza coordinate − Le bestie amano cercando − Ho scoperto che da piccolo sapevo gridare d’amore" Consiglio a tutti questa meravigliosa silloge che invita alla meditazione, alla trasformazione del dolore, alla scoperta di sé e alla rinascita.
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