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Ambientato nell’omonima cittadina a metà dell’Ottocento, “Sulla strada di York” racconta le vicende di due giovani, Margot e Julian, così diversi per estrazione sociale ed ambiente professionale e famigliare, ma entrambi ugualmente determinati a perseguire i propri desideri e le proprie ambizioni. Quella che viene raccontata non è mai una passione fine a se stessa, e le azioni quotidiane dei due protagonisti, intersecandosi, testimoniano un tentativo di ribellarsi allo status quo, di svincolarsi dalle aspettative altrui e di affermare la libertà di scegliere per se stessi. Attorno a Margot e Julian gravita una schiera di personaggi sfaccettati, che contribuiscono a delineare le contraddizioni, gli stereotipi e i mandati sociali e culturali dell’epoca. Ciò che colpisce di questa storia è la facilità con cui si riesce ad immedesimarsi nei vari personaggi (grazie alla presenza di numerosi dialoghi e al cambiamento del punto di vista del narratore), di afferrarne la loro psicologia in termini di bisogni, conflitti e contraddizioni. Non mancano nemmeno colpi di scena, che rappresentano realisticamente la crudezza e l’imprevedibilità di alcuni snodi della vita. Lo stile indubbiamente scorrevole e piacevole permette al lettore di costruirsi facilmente un’ambientazione immaginaria sensorialmente dettagliata, oltre che di non perdere mai il filo rosso del romanzo. Interessante e accattivante l’idea del finale aperto in cui, quasi come in un climax di preparativi organizzativi e scombussolamenti emotivi, il protagonista si sente trascinato e si trascina a sua volta, sperando di essere “sospinto” verso la decisione migliore per se stesso, quella in grado di cambiargli la vita ma che, in ultimo, sembra quasi essere demandata al lettore stesso.”
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