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Anno edizione: 2021
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Dove siamo? E perché siamo proprio qui? Le nostre credenze, speranze e sogni hanno qualche significato là fuori nel vuoto? Il pensiero e le intenzioni degli uomini potranno mai accordarsi con una visione scientifica del mondo?
«Un libro che tutti dovrebbero leggere» – Carlo Rovelli
Sean Carroll è considerato uno dei piú importanti fisici teorici della sua generazione, in grado di affrontare la questione del bosone di Higgs e delle dimensioni alternative dell'universo insieme ai problemi fondamentali dell'esistenza dell'uomo. In questo libro mette a frutto i suoi studi scientifici per confrontarsi con il mondo della conoscenza, le leggi della natura e le domande piú profonde sulla vita, la morte e il nostro posto all'interno del tutto. Attraverso brevi capitoli, ricchi di sorprendenti aneddoti storici, episodi personali e rigorose spiegazioni, scopriamo le differenze e le relazioni tra diversi mondi: quantistico, cosmico e umano. Quella di Carroll è una visione scientifica dell'universo senza precedenti, dove la meccanica quantistica e la relatività generale incrociano filosofia ed esperienze quotidiane e che, muovendosi dal big bang al significato dell'esistenza, ambisce a restituire una spiegazione complessiva della realtà. Un tour de force da affiancare alle opere di Stephen Hawking, Carl Sagan, Daniel Dennett ed Edward O. Wilson.
«Qui mi pongo due obiettivi. Uno è di spiegare la storia del nostro universo e perché pensiamo che sia cosí: il quadro d'insieme come lo comprendiamo attualmente. È una visione fantastica. Noi esseri umani siamo ammassi di fango organizzato, che attraverso il funzionamento impersonale delle leggi della natura hanno sviluppato la capacità di contemplare, amare e affrontare la formidabile complessità del mondo che ci circonda. Per capire noi stessi, dobbiamo capire di che cosa siamo fatti, il che significa che dobbiamo scavare a fondo nel regno delle particelle, delle forze e dei fenomeni quantistici, per non parlare dell'incredibile varietà di modi in cui questi pezzi microscopici possono unirsi a formare sistemi organizzati capaci di sentire e pensare. L'altro obiettivo è offrire un po' di terapia esistenziale. La mia tesi è che, sebbene facciamo parte di un universo che funziona secondo leggi impersonali soggiacenti, abbiamo comunque importanza. Non si tratta di un quesito scientifico: non esistono dati ottenibili con opportuni esperimenti che possano misurare il grado in cui una vita ha importanza. È un vero e proprio problema filosofico, che richiede di lasciarci alle spalle il modo in cui pensiamo alle nostre vite e al loro significato da migliaia di anni.»
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In questo libro Sean Carroll parla poco di scienza, parla di molte cose di psicologia, di filosofia, di morale. Addirittura nel capitolo 17 ci illustra le sue idee omofobe. Mediamente direi le pagine interessanti in cui si parla di scienza sono 1 su 20, un vero disastro. Inoltre Carroll al contrario della maggioranza degli altri scienziati che ‘sanno di non sapere’ è convinto di sapere tutte le cose fondamentali. Secondo lui la ‘core theory’ è tutto quello che ci serve e chi pensa che ci sia altro da scoprire rientra tra i santoni o i mistici. Oltretutto questa idea non si limita a esporla una volta ma la ribadisce ossessivamente in tutti i capitoli. Arriva a sostenere che la coscienza non abbia niente di misterioso, secondo lui tutto si riduce all’elaborazione dell’informazione: “Come sosteneva Turing, un programma che funzionasse tanto bene da sostenere in modo convincente interazioni a livello umano dovrebbe essere di fatto pensante.” (cap. 39) Anche il fatto che l’universo abbia le costanti fisiche tarate perfettamente per l’esistenza della vita non avrebbe niente di misterioso: Carroll crede nell’esistenza di un’infinità di altri universi senza vita per cui non ci sarebbe nulla da spiegare, noi saremmo semplicemente nell’unico universo possibile. Quanta la differenza con Carlo Rovelli che termina il suo ‘Sette brevi lezioni di fisica’ con questa visione: “Qui sul bordo di quello che sappiamo, a contatto con l’oceano di quanto non sappiamo, brillano il mistero del mondo, la bellezza del mondo, e ci lasciano senza fiato.”
Un libro da assaporare e in cui perdersi
Recensioni
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