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Anno edizione: 2011
Anno edizione: 2021
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Per quanti (come me prima di questo libro) conoscessero il personaggio di Zelda Fitzgerald solo superficialmente - da quel che si evince dai romanzi del marito e/o da quel che se ne sente dire da sempre da altri scrittori, critici ed artisti del tempo - ossia quel tanto che basta a rimanerne affascinati, "Superzelda" diventerà presto un libro cult, un piccolo breviario fondamentale, del quale auspicare presto una pubblicazione pocket che lo renda agilmente trasportabile, e magari una copertina impermeabile che permetta di proteggerlo da pioggia, champagne, e varie ed eventuali che possano attentare alla sua integrità.Zelda raccontata in maniera così chiara, appassionata, cronologicamente dettagliata, è uno spettacolo senza eguali nel panorama della graphic novel italiana.Filologicamente, il libro appare in tutta la sua accuratezza sin dalle prime pagine, riportanti l'intera dinasta Sayre fino alla comparsa della nostra eroina, e si conclude riportando una bibliografia che lascia il lettore di stucco per completezza e polimorfismo delle fonti.Eroina, come il titolo stesso del volume suggerisce, una Superzelda che va oltre se stessa e oltre l'immaginazione dei lettori nel suo essere eccessiva, unica, eccezionale e fragilissima, nel suo essere così Zelda. Al disegno di Marotta, che ammetto sulle prime di aver trovato troppo essenziale e scarno, si accompagna così una storia ricca di informazioni, di motteggi indimenticabili, di baloon troppo grandi da poter contenere in vignette che fossero state già affollate di colori o di dettagli realistici, per arrivare alla magistrale scena finale della sepoltura, lodevole sotto un profilo stilistico sia in esecuzione grafica che in contenuti di testo.Zelda non vi lascerà per un bel po', dopo questa deliziosa opera, lasciando che si riuniscano sotto la sua egida i seguaci della graphic novel e gli amanti della narrativa tout court,per l'incontro con una donna irripetibile del nostro tempo, degli anni Venti, 1920. o 2020? chissà.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Dietro un grande uomo si nasconde sempre una grande donna, mai un luogo comune fu più appropriato per descrivere una storia, anche se il termine “nasconde” non si addice per niente alla protagonista di questo volume: Zelda Sayre. Tutti i lettori, più o meno forti, conoscono il nome di Francis Scott Fitzgerald, grandissimo autore del ‘900 entrato a far parte della storia della letteratura con romanzi come Il grande Gatsby o Tenere è la notte. Ben pochi invece conoscono la figura femminile che ispirò queste grandi opere, e che non merita assolutamente di restare nell’ombra: Zelda. Superzelda parla proprio di lei, qui è racchiusa tutta la passione, l’arroganza, la tenacia di una donna diventata una vera e propria icona di stile. Con Zelda il termine “maschietta” ha tutto un altro sapore, se prima era da considerarsi un’etichetta da cui tenersi alla larga, grazie a lei diventa unnuovo modello di femminilità alternativo e ribelle da sfoggiare con fierezza, la stessa che mostriamo ancora oggi. Zelda ha messo un punto al passato dimostrando a tutte le donne la bellezza di essere se stesse a prescindere dalla società e dall’uomo che si ha accanto, una musa sopravvissuta anche agli Anni Ruggenti e che rivive ancora oggi nei romanzi di Scott. In questo graphic novel è raccontata tutta la sua vita, dall’infanzia in Alabama all’incontro con Scott, dalla sua passione per l’arte, il ballo e la scrittura fino al suo triste epilogo, in perfetto stile Zelda. Sceneggiato grazie alle opere di Fitzgerald e disegnato con l’aiuto delle fotografie di famiglia, Superzelda è l’omaggio a una grande donna diventata leggenda, e che non merita di brillare solo di luce riflessa.
Tiziana Lo Porto e Daniele Marotta lavorano insieme dal 2008 scrivendo recensioni a fumetti per il settimanale D – La Repubblica delle Donne, Superzelda il loro primo graphic novel, e spero per tutti i lettori che non sia l’ultimo. Per la prima volta vieneanalizzata e raccontata a fumetti la vita della leggendaria Zelda, senza trascurare nessun aspetto proprio per scavare nelle varie sfaccettature della protagonista che arriverà così al cuore dei lettori. Personalmente ho conosciuto tutti i dettagli della vita di Zelda proprio grazie a questo volume, che mi ha fatto venire voglia di leggermi Lasciami l’ultimo valzer, il primo ed unico romanzo scritto proprio da Zelda poco prima dell’uscita di Tenera è la notte.
Questa donna degli anni ’20 è un esempio da seguire per tutte le donne di oggi, la sua spregiudicatezza ha segnato un’epoca, è come se con lei fosse nata una nuova generazione di donne, la stessa che vediamo ancora oggi. La generazione Zelda. Donne forti, intraprendenti, fiere, che non si fanno tappare la bocca da nessuno e che non meritano di restare nell’ombra. Purtroppo, come ogni persona,anche Zelda porta con sé demoni silenziosi che si fanno strada nella sua vita dopo l’incontro con Scott. Con Scott fu amore, un amore travolgente e diverso dagli altri, un amore dettato dal desiderio di Zelda di cui poi però pagherà il prezzo. I Fitgerald furono una coppia invidiabile, da soli erano in grado di illuminare a festa la già scintillante New York degli anni venti, era impossibile non accorgersi di loro, eppure l’orgoglio di Zelda soffre accanto a un uomo perennemente sotto i riflettori. Per questo motivo Zelda cerca di soffocare l’ansia da appagamento con la pittura, il ballo e la scrittura, per dominare i suoi demoni che purtroppo la condurranno poi nella schizzofrenia.
Chi non conosce Zelda è assolutamente obbligato a leggere questo volume, prima di tutto perché la storia merita e può solo farci bene, in secondo luogo i disegni nella loro semplicità e nella loro monocromia sono in grado di rapire il lettore e trasportarlo in quelle ambientazione alla grande Gatsby che permettono di instaurare un certo feeling con la protagonista. L’abilità e la sensibilità con cui gli autori hanno portato alla luce la storia di Zelda è portentosa, perché nessuno non può non conoscere la vita di una delle donne più straordinarie del Novecento. Come ho già detto, Zelda non merita la luce riflessa, mi piace pensare che i romanzi del marito avrebbero avuto tutto un altro sapore senza di lei e che probabilmente ora non saremo qui a ricordarlo e studiarlo. Zelda è l’ingrediente segreto per una vita che altrimenti sarebbe stata piatta e inconcludente, è la capostipite di un’era che vive ancora oggi e che dobbiamo mostrare con orgoglio.
Recensione di Francesca Magni
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