Teatro naturale

In questa raccolta di poesie e di brevi prose poetiche, colpisce l’atteggiamento "anti-lirico" dell’autore: Neri non ci parla di sé, dei suoi sentimenti, si tiene fuori dallo sguardo curioso del lettore. Descrive invece cose, oggetti, vecchi cataloghi di mostre di pittura, una "valigia di cuoio gialla e nera / con rinforzi agli angoli" che col tempo "si è corrosa / è diventata un inutile peso". O ancora una lumaca, perché "del suo andare solitario / si vede qualche volta una traccia, come una scia luccicante nell’erba". Così facendo provoca uno stato quasi ipnotico nel lettore, che non riesce a staccarsi da quei brevi testi di sei o sette o otto versi, la lunghezza media di questi frammenti poetici. Questo "Teatro naturale" è una opportuna riedizione del volume apparso nel 1998, che a sua volta comprendeva i testi di tre raccolte pubblicate nel 1976, 1986 e 1992. Il titolo richiama l’immagine di un teatro all’aperto, dunque soggetto agli elementi atmosferici, all’avanzare della vegetazione, all’usura del tempo. Poesie di grande interesse, destinate a chi cerca una lingua raffinata, che richiede riflessione. Non adatta a chi predilige i toni enfatici e sentimentali.