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Sono assolutamente d'accordo con Elisa trovo molto razzismo in questo libro lo trovo anche abbastanza viscido, non è stata una lettura piacevole mi sembra inoltre molto ripetitivo verso la metà si poteva dire di avere letto tutto. Bello però il Matisse in copertina ......
Il libro è ben scritto, la trama può essere considerata avvincente. Quello che però mi ha colpito negativamente, al di là delle affermazioni di Simon Peres e delle critiche che ha avuto in Israele, è il profondo razzismo che invece io ho colto nella storia: gli arabi-palestinesi vengono sempre e comunque descritti come un popolo pigro, dedito a pratiche "illecite", nessuno dei personaggi è un personaggio eroico, o almeno positivo. Ci sono i due trafficoni gay, c'è il ragazzo paranoico, c'è la madre disturbata mentale e immorale, c'è la serva maligna....e via dicendo. Si, anche Luminsky non è un personaggio positivo, ma nella economia del racconto è quello che comunque ne esce meglio. L'escalation sionista è davvero iniziata così, ma il popolo palestinese è ben altra cosa, ed anche la sua sottomissione e la pulizia etnica che da decenni è in atto in Palestina è ben altra cosa: consiglio di leggere il bellissimo libro "ogni mattina a Jenin". Lì veramente si descrive l'orgoglio di una razza che non è sicuramente quella mostrata nella "Tenuta Rajani".
Forse non è un libro straordinario come l'affremazione di Shimon Peres riportata dall'editore, ma è un libro molto bello. Avevo letto di questo libro e di quello che è successo al suo autore vincitore di un premio poi ritirato, per non so più quale motivo. Ero pertanto curioso di leggerlo e mi è piaciuto. E' la storia parallela scritta su due diari da due persone: l'ebreo Luminsky che arriva in Israele (siamo nel 1895) con la bellissima moglie e l'arabo Salah, giovane e visionario figlio di Afifa che diventerà amante di Luminsky. E' la storia delle visioni del giovane Salah, che vede davanti a sè la distruzione del mondo arabo e cerca disperatamente di porvi rimedio. Ed è la storia della nascita di Israele, partita dalle parti di Jaffa con l'arrivo di pochi ebrei arrivati dall'Europa, i particolare dalla Germania.
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