Il presente libro del Card. Pietro Parente aiuterà a far ritorno a quella vera semplicità teologica, che è un segno di assoluto dominio anche dei problemi più ardui del dogma, - proprio come S. Tommaso, che ha saputo dire tante cose in poche parole e cose tanto profonde con così limpida chiarezza. S. Giovanni nel Prologo del suo Evangelo presenta Cristo come Luce e Vita (φῶς-ζωή). Non c'è infatti un mistero, non c'è una sola tappa dell'itinerario di Dio verso la creatura e della creatura verso Dio, che non faccia necessariamente capo a Gesù Cristo. Di conseguenza, se è vero che la Teologia converge in Cristo e in Lui s'incarna, si può concludere che anch'essa sia luce e vita. Oggi si ama l'avventura, non si ha fiducia nella verità assoluta e si mettono sullo stesso piano di valutazione le affermazioni più contraddittorie col pretesto che la realtà assoluta è inafferrabile e quindi nessun sistema può esprimerla adeguatamente, sicché la molteplicità dei sistemi, anziché nuocere, giova a una espressione approssimativa di essa. Ma la verità è una e il principio di contraddizione è alla base della cognizione umana come necessario riflesso della realtà ontologica. Pertanto due sistemi contraddittori non possono essere ugualmente veri. E allora la Teologia non può lasciare la solida base della filosofia perenne per gettarsi alla ventura sulle sabbie mobili delle filosofie di moda, in continua contraddizione tra di loro e spesso coi princìpi elementari della logica e del buon senso. Sistemi in contrasto con il senso ovvio della rivelazione divina, come l'Idealismo panteistico o il Materialismo storico e dialettico, per tacere di altri, non possono servire a costruire una nuova teologia, ma solo a distruggere quella esistente, frutto di un secolare lavorio della ragione e della fede, della natura e della grazia.
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