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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2018
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Basato in larga parte su fonti ancora inesplorate, "La terra sta piangendo" offre non una, ma tante storie della lunga conquista dell'Ovest, per farci comprendere quanto il dibattito su una delle pagine più violente e complesse della storia americana sia ancora ben lontano da una conclusione.
«Pochi hanno il talento descrittivo che l'immensità dell'Ovest americano richiede, e Peter Cozzens ne ha in abbondanza» - The London Times
«Un libro puntuale e completo, un resoconto senza esagerazioni o melodrammi di un capitolo controverso della storia americana, un eccellente volume sulla sua guerra più lunga e tragica» - New York Journal of Books
All'alba del 29 novembre 1864 le truppe al comando del colonnello John Chivington attaccarono di sorpresa il pacifico villaggio di Pentola Nera, trucidarono e mutilarono duecento Cheyenne, due terzi dei quali erano donne e bambini. Il massacro di Sand Creek fu il primo degli scontri che incendiarono le Grandi Pianure per circa un trentennio, portando all'esodo forzato degli indiani all'interno delle riserve. Non fu un genocidio, ma una spirale di violenza volta a cancellare una società guerriera e intimamente mistica che mal si conciliava con una nazione in ascesa. Il progresso americano era fatto di ferrovie da costruire, oro da trovare, immense distese da convertire in terreni agricoli. La danza del sole fu soppiantata dal cristianesimo, la caccia al bisonte dall'allevamento dei bovini, il nomadismo dalla stanzialità. Questa, però, è una visione parziale della conquista dell'Ovest americano. Secondo Peter Cozzens, studioso di storia militare ed esperto di guerre indiane, occorre invece andare più in profondità e far affiorare le ambiguità di tutti i protagonisti, per evitare di cedere all'emozione compassionevole tipica delle narrazioni degli ultimi cinquant'anni sulla resa di capi tribù quali Cochise, Cavallo Pazzo, Nuvola Rossa, Gambe di Legno e Toro Seduto. I pellerossa erano una costellazione di clan, spesso in lotta fra loro, non di rado scesi a patti con il «Grande Padre» di Washington per procurarsi sostegno contro i nemici. Le istituzioni furono tutt'altro che monocordi ma, anzi, vacillanti, indecise, deboli e incapaci di tenere a bada i delegati del governo federale sul territorio. L'esercito - mal equipaggiato, stremato dalla guerra civile, corrotto, incline all'alcol e alla diserzione - era composto di uomini arruolatisi per le ragioni più disparate, ognuno con le proprie ambizioni e debolezze. Così l'efferatezza di George Armstrong Custer, il pugno di ferro di William Sherman e la presunzione di Philip Sheridan si mescolarono alla fame di gloria di molte Giacche Blu, ma anche al turbamento di ufficiali come George Crook e Henry Carrington di fronte agli abusi brutali. Le vittorie indiane nel «massacro Fetterman» e al Little Bighorn, e i successi dei bianchi a Sand Creek e Wounded Knee, diventano quindi tasselli sanguinosi di una scena multiforme, in grado di sfumare i confini tra oppressori e vittime, colpevoli e innocenti.Indice
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Libro bellissimo, scritto in maniera impeccabile, che ripercorre la triste fine degli indiani d'America, oltraggiati e sterminati in maniera sistematica dai "nuovi americani".
Libro molto interessante con il quale l'autore ricostruisce in modo scrupoloso i trent'anni di inganni e di guerre che hanno caratterizzato la fine e lo sterminio dei nativi dell'America del nord per opera dei bianchi. Conflitti provocati sistematicamente da entrambe le parti: dagli indiani che non sopportavano lo sfruttamento e la privazione dei loro territori storici, i bianchi che li volevano confinare in riserve sempre più piccole, minacciati dai cercatori d'oro, i costruttori di ferrovie e dai politici che li consideravano selvaggi e pericolosi, volendoli cristianizzare e rendere agricoltori. Tutto ciò era facilitato dall'esuberanza dei giovani guerrieri indiani che durante le loro scorrerie tra gli insediamenti dei coloni portavano scompiglio rubando, violentando ed uccidendo ferocemente civili e non. La cosa che non ho gradito e che gli avvenimenti non sempre seguono una sucessione temporale regolare e ciò appesantisce un po' la lettura che già di per se lo è di suo. I fatti narrati assomigliano più alla cronaca di avvenimenti storici ricostruiti con leggera venatura di romanzo. Nonostante tutto lo considero un buon libro e lo consiglio senz'altro
Ottimo libro che ricostruisce con dovizia di particolari tutta la storia delle guerre indiane libro completo di molte cartine per comprendere meglio l'evolversi degli avvenimenti. Da leggere.
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