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Il lettore è accompagnato in pagine vibranti, passando da vicende che si dipanano in un intreccio spazio temporale apparentemente ordinario, sia pure capaci di picchi di tensione altissima in ambientazioni paesaggistiche di vivida e terrifica violenza delle forze della natura, come è nel primo racconto, Tesori sepolti, ad altre dominate da un contesto onirico che scaraventa lo spettatore nella allucinazione drammatica ed angosciosa del protagonista, dove elemento spirituale, misterico e cosmologico convergono fino a precipitare in finali spiazzanti e sorprendenti, come accade nel bellissimo Hypnos, o, anche, ne La polvere bianca, storia pure questa di una perdizione che scende nell’abisso dell’orrore. Completano il volume il racconto Il sogno, che Mary Shelley ambienta distesamente nella Francia di Enrico IV per poi accelerare il ritmo narrativo in un climax che si tinge di ombra e di evocazione dell’aldilà, ed il delizioso, e per molti versi straordinario racconto di Edgar Allan Poe, Il diavolo nella torre, sospeso in un micromondo quasi atemporale nel quale l’autore fa irrompere il tempo, la violazione dei codici ordinari, lo sconvolgimento ed il turbamento, giocando con i registri del comico e del drammatico che lasciano al lettore un ampio spazio interpretativo. Questi continui mutamenti di registro linguistico, le dissonanze ritmiche e le irruzioni stilistiche di questi cinque maestri del racconto gotico sono ottimamente resi dalla traduttrice, Luisa Campedelli, che ha sapientemente restituito a queste pagine il vigore e la singola personalità di ciascun autore, contribuendo in modo significativo ad un volume di narrativa che si apre, per il lettore, non solo al piacere della alta letteratura ma anche al brivido metafisico degli insondabili misteri dell’esistenza..
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