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The Store - James Patterson,Richard DiLallo - copertina
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Store

Descrizione


Non è un killer, ma è molto più pericoloso, per tutti noi. Il primo thriller di James Patterson in cui la minaccia non è un assassino ma qualcosa di assolutamente inaspettato.

«Lo scrittore più letto al mondo, ma anche quello più agguerrito nel difendere le librerie» - Federcio Rampini, La Repubblica

Immagina un futuro in cui tutto è aportata di mao. Un futuro in cui ogni cosa tu voglia ti è conseganta sulla porta di casa, prima ancora che ti ci abbia pensato. The Store anticipa ogni tuo desiderio, ma il prezzo da pagare non è in denaro. Perché a The Store non interessano i soldi: The Store vuola la tua anima

E se il mondo immaginato da George Orwell fosse più vicino di quanto pensiamo? Jacob e Megan Brandeis stanno per perdere tutto. A New York non sembra esserci più posto per chi, come loro, vive della propria scrittura. È un mondo che li respinge, costringendoli a una scelta difficile: lasciare ogni cosa e trasferirsi con la famiglia in un villaggio in Nebraska, per intraprendere un nuovo lavoro. Ma non è un posto qualsiasi, né un lavoro qualsiasi. Jacob e Megan diventano parte integrante dell’immenso organismo di The Store. The Store non è solo «un» negozio on line. È «il» negozio on line, dominatore assoluto del mercato… The Store ha tutto e può consegnare tutto, grazie all’utilizzo di droni. The Store riesce addirittura ad anticipare le esigenze dei consumatori. Li conosce bene, anzi troppo bene. The Store è un forziere pieno di desiderabili oggetti, e di terribili segreti… E per tenerli celati The Store è pronto a tutto. James Patterson, l’autore contemporaneo di thriller più letto al mondo, ci rivela il lato oscuro dei tempi che stiamo vivendo. Con un romanzo travolgente e pieno di colpi di scena, disegna una società in cui la supremazia del marketing e i grandi monopoli tecnologici sono a un passo dall’avverare l’incubo del Grande Fratello. Una realtà sempre più inquietante, e sempre più vicina…
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Dettagli

2
2017
14 settembre 2017
420 p., Rilegato
9788830448971
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Indice

Non posso smettere di correre, né adesso né mai. Ho la polizia alle calcagna. O forse no. È questa la cosa assurda. Non ne sono sicuro. Qualcuno potrebbe avermi riconosciuto... La mia foto è dappertutto. Scommetto che qualcuno ha chiamato la polizia di New York dicendo: «C'è un pazzo furioso che vaga per SoHo, su Prince Street. Sui quarantacinque anni, occhi spiritati. Sarà meglio che lo fermiate, prima che si faccia del male». Dicono sempre così: Prima che si faccia del male. Come se gliene fregasse qualcosa. Il pazzo furioso sono io. E, se mi vedessi dall'esterno, bè, anch'io chiamerei gli sbirri. I miei capelli biondo scuro sono sporchi e unti. Anche il resto è conciato malissimo: jeans strappati (e non per seguire la moda), maglietta verde militare sudicia e un paio di Nike classiche rosse e bianche ridotte a uno schifo. Lo sporco è il tema ricorrente. Non che importi, ogni modo. Tutto ciò che importa in questo momento è la scatola che ho in mano. Una scatola di cartone chiusa con lo spago. Cosa contiene? Un manoscritto di quattrocentodieci pagine.

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Sergio
Recensioni: 5/5
Si legge volentieri ma non è all'altezza del miglior Patterson

Un intrepido scrittore, che non riesce più a pubblicare per la concorrenza di una grande azienda, The Store, indaga sui metodi adottati da questa potente corporation. Spionaggio, corruzione e intimidazioni costellano la sua indagine. Il finale riserva una modesta sorpresa. Il libro è scorrevole, scritto bene, ma la trama mi ha deluso, mi aspettavo di più da un autore come Patterson (tra l'altro sullo stesso soggetto Dave Eggers ha fatto molto meglio con "Il cerchio").

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Sara
Recensioni: 3/5

Libro discreto. Trama non particolarmente originale e caratterizzazione dei personaggi poco approfondita. In generale un buon diversivo dalla noia ma non un capolavoro.

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Lisetta
Recensioni: 2/5

I gusti sono gusti...e a me questo libro proprio non è piaciuto. L'idea alla base del romanzo potrebbe anche essere buona - e neanche così distante dalla realtà di un prossimo futuro, forse - ma procedendo nella lettura ero sempre più annoiata. Capitoli di 2/3 pagine l'uno, nessuna descrizione, nessuna caratterizzazione dei personaggi. Per me è bocciato.

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Voce della critica

Era il lontano 8 giugno del 1949 quando veniva dato alle stampe il famoso romanzo di George Orwell, 1984. Orwell, animato da un estro creativo davvero invidiabile, immaginava come sarebbe potuto diventare il nostro mondo nei cinquant’anni a venire descrivendo uno scenario che definire apocalittico è ancora poco. Un mondo governato da una potenza invisibile che tutto vede, che tutto sa e a cui tutto provvede. Anche eliminare chi gli è sgradito. Ed è un mondo simile quello che troviamo nelle pagine del nuovo romanzo di James Patterson: The Store. Patterson, tuttavia, non ci racconta di mondi “possibili”, futuri alternativi o realtà distopiche destinate a realizzarsi perché qualcosa è andato “storto” lungo i binari della Storia. Patterson ci parla, forse enfatizzandolo ed esagerandolo un pochino, del nostro mondo, della nostra contemporaneità dove non è più una ideologia a farla da padrone (come poteva essere in 1984 o all’interno del magnifico La svastica sul Sole) ma è la voglia irrefrenabile di acquistare e l’impulso quasi compulsivo a ottenere quanti più oggetti e quante più novità di modo da avere qualcosa di cui vantarsi sui social media. E detta così sembra l’ennesimo attacco di chi non riesce ad adeguarsi alla vita del mondo contemporaneo. Ma non è così. In una America sempre più in crisi (sia socialmente sia economicamente) la salvezza sembra avere un nome: The Store. Il maxi colosso degli acquisti online sembra rappresentare la sola ancora di salvezza per tutti i poveri e i senza lavoro, di qualsiasi età essi siano. E the store pensa a tutto. Ti regala una casa fatta coi migliori materiali, i mobili più lussuosi, gli elettrodomestici più all’avanguardia. Nella dispensa permette di avere ogni giorno il cibo che più desideri, della marca che più preferisci e nel quantitativo desiderato. I tuoi figli verranno inviati nelle migliori scuole dove the store ha il personale giusto e qualificato per seguirli e dove i ragazzi saranno dotati di ogni comfort tecnologico e non. Pianifica le tue giornate, prende appuntamenti per le tue serate di modo che tu non sia mai solo, tutti i tuoi vicini e colleghi sapranno tutto di te prima ancora di averti incontrato. Tu devi solo rinunciare a una cosa: la libertà. Ogni tua parola, ogni tuo movimento verrà attentamente studiato da miliardi di telecamere e da droni che volano costantemente sulla città. Ogni forma di dissenso viene annientata, ogni tentativo di costruire qualcosa di originale viene spazzato via dall’efficenza del sistema. Il giornalista Jacob Braidens decide di provare a entrare all’interno del sistema di the store per scoprire, attraverso una inchiesta esplosiva, i segreti e i peccati che si nascondono dietro l’apparente immagine di genuina perfezione di cui il colosso di vanta. Ma una volta entrato si renderà conto che la sua missione è molto più difficile e rischiosa di quello che aveva preventivato all’inizio.

Patterson, nel descrivere i meccanismi che muovono il colosso immaginario the store si dota di un ritmo narrativo serrato e adrenalinico. Mano a mano che procediamo nella lettura della storia, una sempre più oscura discesa negli abissi di un inferno mascherato da nuova arcadia. La relazione che Patterson sembra proporci è quella che lega gli ambienti dei colossi economici moderni alle Sette un tempo molto in voga sia negli Stati Uniti sia nel resto del mondo. Come accadeva all’interno di queste organizzazioni (o meglio, come accade tutt’ora visto che molte sette esistono anche al giorno d’oggi), i dipendenti vengono sottoposti a un costante lavaggio del cervello per essere fidelizzati e per annullarne l’identità e una qualsiasi forma di dissenso viene gentilmente soppressa utilizzando metodi indolori e invisibili che umiliano la persona e nello stesso tempo non attirano le attenzioni del mondo esterno, sempre più divorato dalla fame del nuovo e del consumo.
Il romanzo di Patterson (che a questo punto vi invito a leggere giusto per chiedervi se anche voi avete trovato il medesimo messaggio oppure si tratta di un mio clamoroso abbaglio), non è solo una gradevole lettura da fare prima di andare a dormire o nei momenti morti della giornata ma un vero e proprio invito a riflettere su noi stessi e sul mondo che stiamo creando un click alla volta.

Alex saltellò fino al canestro, si accovacciò e saltò per appendersi all’anello. Con la mano libera indicò un piccolo oggetto di metallo e vetro grigio. Era quasi invisibile contro la vernice grigia del garage. Alex lo strappò dal supporto e, mollando la presa, sul canestro, me lo lanciò. “è una telecamera” osservai “una telecamera microscopiaca, come una…telecamera di sorveglianza.” la fissammo come se avessimo tra le mani un diamante raro, e immagino che, in un certo senso, fosse proprio così. Fui io a spezzare il silenzio. “Figli di puttana! A New York abbiamo le telecamere di sorveglianza per strada, ma qui stiamo passando il limite, cazzo! Delle telecamere di sorveglianza in casa nostra!” (Pag.46)

Ho impiegato quasi due ore a finire tutto il romanzo. Non è per vantarmi davanti a voi che state leggendo questa recensione, ammesso e non concesso che siate arrivati fino in fondo per leggere queste ultime righe di commento, ma l’incalzare della storia, magnificamente tradotta dalla mano di Federica Garlaschelli mi ha permesso di godermi fino in fondo tutti gli eventi narrati. Non mi resta che salutarvi e augurarvi una Buona lettura.

Recensione di Gabriele Scandolaro

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Conosci l'autore

James Patterson

1949, Newburgh (New York)

Scrittore statunitense. Dopo gli studi, nel Massachusetts e nel Tennessee, si è trasferito a New York, dove ha lavorato per l’agenzia pubblicitaria J. Walter Thompson, diventando il presidente della filiale americana. Vincitore nel 1977 del prestigioso premio Edgar per il miglior romanzo d’esordio (The Thomas Berryman Number), da allora si è imposto come uno dei migliori e più prolifici autori di thriller. La sua fama è legata soprattutto al personaggio di Alex Cross, lo psicologo cacciatore di serial killer interpretato sul grande schermo da Morgan Freeman in due fortunate trasposizioni (Il collezionista e Nella morsa del ragno), ma anche ai romanzi delle Donne del club Omicidi e alla serie Maximum Ride. I suoi libri, tradotti in tutto il mondo, solo...

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