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Theodor W. Adorno. Biografia di un intellettuale -  Stefan Müller-Doohm - copertina
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Theodor W. Adorno. Biografia di un intellettuale -  Stefan Müller-Doohm - copertina
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Descrizione


In un'epoca segnata dagli specialismi e dalla frammentazione del sapere, ripercorrere la vicenda biografica di Theodor Wiesengrund Adorno significa confrontarsi con il fascino di un intellettuale che nel suo "Il saggio come forma" (1974) poteva scrivere: 'La curiosità è il principio di piacere del pensiero'. Ma ripercorrere la sua vicenda biografica significa anche confrontarsi con l'"inattualità" di un filosofo che dallo iato fra razionalità e realtà, fra costruzione del concetto e cosa traeva alimento per un desiderio di radicalità e una tensione utopico-dialettica che hanno trovato voce in un peculiare dispositivo di pensieri. Significa infine ridefinire i confini del suo interrogarsi sul senso e sul destino della nostra modernità.
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Dettagli

2003
19 dicembre 2003
916 p., Rilegato
9788843027125
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Indice

Premessa/ Parte I. Le origini: famiglia, infanzia e giovinezza. Gli anni di scuola e d'università nella città in riva al Meno/Contrappunti di un'eredità familiare/ 1.Jean François alias Giovanni Francesco: il nonno corso/Il maestro di scherma Calvelli-Adorno nel sobborgo francofortese di Bockenheim/ 2.Wiesengrund: l'eredità ebraica del romantico nome paterno/Un padre generoso e due madri di grande talento musicale/ 3.Tra Sachsenhausen e Amorbach/Esperienze scolastiche di un bambino precoce/Interessi filosofici di un animo musicale: l'influsso di Kracauer su Adorno/ 4.Éducation sentimentale/Una relazione d'amore e alcune avventure / Parte II. Cambio di città: tra Francoforte, Vienna e Berlino. Molteplicità degli interessi intellettuali/Al confine tra filosofia e musica/ 5.Contro corrente: la città di Francoforte e la sua università/Primo incontro con Max Horkheimer all'istituto di psicologia della Gestalt/ 6.Un uomo ricco di qualità filosofiche nell'ambiente musicale viennese: esperienze nella metropoli sul Danubio/Apprendistato presso il "signore e maestro"/ 7.Alla ricerca di una vita professionale/Nessun aut-aut tra la filosofia e la musica/ 8.Critica musicale e pratica di composizione/Autoconferma teorico-musicale circa il metodo dodecafonico. Il dibattito tra Adorno e Krenek/ 9.Approssimandosi ad una teoria dell'estetica/Qualcosa di più un saggio di capacità pratiche in filosofia/ 10.Un secondo elemento d'eccezione a Francoforte: l'Istituto per la ricerca sociale/Due prolusioni/Libero docente all'ombra di Walter Benjamin/La "Rivista di scienza sociale" e l'analisi della musica in base alla critica dell'ideologia di Adorno/Il patto con Horkheimer contro la nascita di un secondo tipo di sociologia nello stesso edificio/Progetto per un'opera lirica: Il tesoro di Joe l'indiano/ Parte III. Gli anni dell´emigrazione: l´esistenza di un intellettuale all´estero/Un doppio esilio: la condizione intellettuale di un senza patria come destino biografico/ 11.L'uniformazione della comunità del popolo tedesco e l'emigrazione titubante di Adorno/Aspettare con decenza che passi la burrasca/ 12.Tra questioni accademiche e questioni reali. Il docente di filosofia diventa advanced student a Oxford/Il bastone e la carota/Un´avversione duratura: la musica jazz. Un eccesso tollerato/Insuccessi.../ e lutti privati/ 13.Scrivere lettere come rassicurazione filosofica. Controversie con Benjamin, Sohn-Rethel e Kracauer/Una doppia liaison: Gretel e Max/ 14.Learning by doing. La via di Adorno verso la ricerca sociale/Presso l'lnstitute of Social Research sulle Morningside Hights/Nuovamente in sospeso: il lungo cammino da New York a Los Angeles/ 15.Fortuna nella sfortuna: gli anni californiani di Adorno/Messaggi in bottiglia, ovvero come fare chiarezza sull'Illuminismo/Meriti conseguiti nella ricerca sociale. Gli studi sulla personalità autoritaria/Sensibilità morale in tempi immorali/Il "consigliere segreto": Adorno e Thomas Mann / Parte IV. Pensare l´incondizionato e sopportare i condizionamenti/La forza dirompente di dire no 16.Cambio di scena: visita ad un campo di macerie/Collaborare con la Germania del dopoguerra'/Di nuovo in America: l'analisi dell'astrologia e le ricerche sulla televisione/Alla luce del sole: Kafka, Becketr, Holderlin/ 17.Affermare il valore della teoria critica. Le attività di Adorno negli ultimi anni cinquanta e nei primi anni sessanta/Nuotare contro corrente/Parlare della corda nel paese del boia/Crisi del soggetto: autoconservazione senza Io/Per che cosa vivere: comprendere il linguaggio della musica/Vivere rettamente' Luoghi, persone, amicizie/ 18.Il pane della riflessione. Una teoria consumata dal pensiero/Il Positivismusstreit (La disputa sul Positivismo). Il cammino discorsivo verso la Scuola di Francoforte/Contro il vecchiume tedesco/La bambina grassa/In quale società viviamo' L'analisi adorniana del presente/ 19.Con le spalle al muro/Un parricidio soltanto rinviato/L'inutilità di difendere una teoria come prassi/Momenti di felicità, nonostante tutto/L'essenza scissa dell'arte/La morte/Epilogo/Pensare contro se stessi/Ringraziamenti/Genealogia della famiglia/Cronologia/Lezioni universitarie e seminari tenuti da Adorno/Adorno a Francoforte - una cartina/Composizioni musicali/ Note/ Bibliografia/ Referenze fotografiche/

Voce della critica

" Adorno was right! " sentenzia una maglietta assai di moda tra gli intellettuali radical della California. E a giudicare dalla messe di eventi che nel corso del 2003, anno del centenario, è stata dedicata all'unica figura superstite, a livello di interesse, della Scuola di Francoforte, pare che l'affermazione, almeno in parte, sia condivisa anche al di qua dell'oceano. Di convegni, film, monumenti in piazze a lui intitolate, scritti inediti, epistolari, cicli di lezioni e studi monografici, non resterà forse molto. E lo stesso può dirsi delle varie biografie con le quali Adorno è diventato il protagonista di un genere letterario che detestava, cogliendo in esso una delle forme più morbose assunte da quell'"industria culturale" contro cui si scagliò di continuo.

In un simile quadro il lavoro di Stefan Müller-Doohm, sociologo dell'Università di Oldenburg, costituisce una felice eccezione. Frutto di una ricerca d'equipe ultradecennale che ha ricostruito - letteralmente - ogni singolo giorno dell'esistenza di Adorno, questo testo rappresenta d'ora in poi uno strumento indispensabile per chi intenda accostarsi al suo pensiero. Scritto con i toni e le movenze del grande saggio - e, se possibile, tradotto ancor meglio - la biografia dipana con intelligenza e sensibilità il fitto intreccio disciplinare (filosofia, musicologia, sociologia, critica della cultura, pedagogia), geografico (dalla Germania di Weimar a quella di Adenauer attraverso l'esilio nel brave new world americano) e di relazioni personali (da Kracauer e Berg, a Horkheimer e Benjamin, sino a Thomas Mann, Habermas e il movimento studentesco) che faceva capo ad Adorno. E, nel farlo, si avvale di un'enorme quantità di materiale d'archivio sino a questo momento di difficile accesso. Ciò consente di comprendere in una chiave talvolta differente da quella oggi accreditata aspetti della vita o delle opere di questo autore (in particolare il periodo della giovinezza, il soggiorno negli Stati Uniti e gli ultimi, turbolenti anni di vita).

Rari sono i passaggi in cui Müller Doohm, che non nasconde la sua ammirazione per Adorno, cede alla tentazione dell'agiografia o del ritratto che esalta "l'ultimo genio" del Novecento (come recita il titolo di un'altra biografia uscita di recente). Assai più prosaicamente egli descrive invece la quotidianità di un autore dotato di una capacità di lavoro impressionante, applicata ai più diversi campi del sapere, e che, nel corso della sua carriera, incappò in dei faux pas non sempre ammessi con la dovuta trasparenza (si pensi a taluni lavori musicologici apparsi nei primi anni dell'era nazista), senza per questo perdere mai la barra di un'attività teorica che costituiva l'espressione, o forse la prosecuzione con altri mezzi, di un odio ben temperato verso la società capitalistica e le mutilazioni che essa infligge al desiderio di felicità degli individui.

Che un simile lavoro, con le quasi mille pagine che lo compongono, sia stato messo a disposizione del pubblico italiano con stupefacente velocità e in un'edizione che per qualità e rigore non teme il confronto con quella originale, è una circostanza fuori dal comune e degna del massimo apprezzamento. Spiace solo che il prezzo - proibitivo, e quasi triplo non soltanto rispetto a quello della versione tedesca ma anche, ad esempio, di quella francese - non incoraggerà certo all'acquisto legioni di lettori.

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