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Recensioni Ti voglio bene assai. Storia e (filosofia) della canzona napoletana

Recensioni: 4/5
"È come se le canzoni fossero dei tamburi emozionali che influenzano il battito del nostro cuore. Quando siamo felici, il battito accelera e ci regala un ritmo scanzonato, quando siamo un po' tristi, invece, il battito rallenta e prende la forma di una malinconica nenia. Ci consolano, sono una specie di medicina, un antinfiammatorio dell'anima. Persino Platone e Aristotele erano convinti che l'arte della musica potesse ristabilire l'equilibrio interiore e in alcuni casi incidere sulla morale dell'individuo. lo sono stato fortunato perché sono nato a Napoli, quella che può essere considerata per definizione la città del canto. Questo libro è la prova provata che Napoli è la patria della canzone: Era de maggio, 'O sole mio, Torna a Surriento, 'O surdato 'nnaumurato, Tammuriata nera, Malafemmena... Anzi, forse in fondo Napoli stessa è una canzone." (Luciano De Crescenzo))
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