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Togliamo il disturbo. Saggio sulla libertà di non studiare - Paola Mastrocola - copertina
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Togliamo il disturbo. Saggio sulla libertà di non studiare
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Descrizione


"Ditemi se le devo ancora insegnare queste cose o no. Forse, se i ragazzi non sanno più l'italiano, vuol dire che la scuola non ha più ritenuto che fosse il caso di insegnare l'italiano. Forse tutti in Italia (o meglio, in Europa) hanno deciso questo: che non è più utile insegnare la propria lingua, e si sono dimenticati di dirlo anche a me, e allora io sono l'ultima a fare una cosa che non interessa più nessuno, e quindi è bene che smetta. Questo libro è una battaglia, perché la cultura non abbandoni la nostra vita e prima di ogni altro luogo la nostra scuola, rendendo il futuro di tutti noi un deserto. È anche un atto di accusa alla mia generazione, che ha compiuto alcune scelte disastrose e non manifesta oggi il minimo pentimento. Infine, è la mia personale preghiera ai giovani, perché scelgano loro, in prima persona, la vita che vorranno, ignorando ogni pressione, sociale e soprattutto familiare. E perché, in un mondo che li vezzeggia, li compatisce, e ne alimenta ogni giorno il vittimismo, essi con un gesto coraggioso e rivoluzionario si riprendano la libertà di scegliere se studiare o no, sovvertendo tutti gli insopportabili luoghi comuni che da almeno quarant'anni ci governano e ci opprimono." (P. Mastrocola)
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Dettagli

2012
271 p., Brossura
9788860888464

Valutazioni e recensioni

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furetto60
Recensioni: 5/5

A pag. 250 scatta un deja-vù: 1996/97, riunione genitori insegnante, unico maschio tra i presenti prendo parola e dico che, pur favorevole al lavoro di gruppo, mi auspico che col procedere degli anni il lavoro individuale venga maggiormente stimolato in modo che, giunti alle superiori, i ragazzi non abbiano a trovarsi impreparati. Vengo lapidato. Perché per le mamme più compiti a casa equivalgono a più compiti anche per loro. Perché, come scrive Mastrocola, tocca loro “far fare” i compiti ai propri figli. Gli effetti di questa impostazione li abbiamo sotto gli occhi, in famiglia, nella società: difficoltà ad approcciarsi a un testo complesso, a risolvere da soli i problemi, non riuscire a specchiarsi (direi anche bearsi) della sola propria intelligenza. C’è sempre, o quasi, bisogno di un aiuto esterno. Mastrocola non si limita alla sola situazione scolastica, bensì estende l’analisi ai riflessi sociali, quindi alle influenze politiche. È la politica, nostrana e non, che ha decretato il trionfo dell’appiattimento delle valutazioni e demonizzato il nozionismo e trasformato la scuola in un momento di felice aggregazione anziché (anche) in momenti di personale solitaria riflessione. Senza perifrasi la scrittrice punta il dito facendo nomi e cognomi. Da qui le critiche. Come cantava la Caselli? “La verità mi fa male lo sai…”

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New Gold Dream
Recensioni: 5/5

Ideale prosieguo di "La scuola raccontata al mio cane", "Togliamo il disturbo" presenta un tono decisamente più polemico: se nell'opera precedente il tono era più elegiaco, perché scritto pochi anni dopo le prime riforme quando ancora non si potevano immaginare gli effetti nefasti che avrebbero prodotto sulla scuola, qui il tono dell'autrice si fa più critico e in alcuni punti anche molto caustico (ci sono stati dei momenti, infatti, in cui mi sono sbellicato dalle risate). La professoressa, nel corso dell'opera, si sofferma su un punto a cui in "La scuola raccontata al mio cane" aveva vagamente alluso: noi viviamo in una società troppo opulenta e pensiamo solo a trovare un lavoro che ci porterà guadagni consistenti ed immediati, il che non ci fornisce quella forma mentis o quell'etica idonee a studiare materie dai contenuti così impalpabili come la letteratura o le lingue antiche. Il tutto con la condiscendenza e la connivenza di genitori, presidi e ministeri di ogni colore politico per nulla coscienti che la scuola fatta come si deve (cioè alla vecchia maniera, parliamoci chiaro!) non ci farà nuotare in piscine traboccanti d'oro, ma ci rende comunque persone migliori; non è un caso che negli anni del boom economico, imprenditori come Olivetti assumevano ingegneri con una FORMAZIONE CLASSICA, a differenza di quanto avviene oggi dove abbiamo pseudo-imprenditori che vogliono giovani smart e iper-tecnologizzati, salvo poi lamentarsi di questi ragazzi perché poco preparati. Ho messo cinque stelle al libro, ma avrei voluto mettere una costellazione intera (e non sarebbe bastato!): i lettori che hanno messo meno di quattro punti, o ignorano la situazione della scuola odierna o sono in malafede, ma in entrambi i casi queste persone non si possono render conto del male che si sta facendo a questi giovani e alla società intera.

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Alice
Recensioni: 1/5

Parte bene, poi si capisce qual è il reale punto di vista dell'autrice. Si rivela una professoressa di vecchio stampo incastrata in una concezione della scuola superata in cui gli insegnanti non sono disposti a rimettere in discussione il proprio lavoro, ma solo pronti a puntare il dito, invece di sperimentare nuove forme di educazione adatte a chi sta loro davanti, si limitano a criticare i ragazzi di oggi. Troppo facile lamentarsi e non provare mai a cambiare.

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Conosci l'autore

Paola Mastrocola

1956, Torino

Risiede a Torino. Laureata in lettere ha insegnato Letteratura italiana all'Università di Uppsala in Svezia, docente poi presso il liceo scientifico di Chieri (Torino). Fino al 1999 ha pubblicato poesie e saggi sulla letteratura del Trecento e Cinquecento. Ha inoltre pubblicato raccolte di poesie, La fucina di quale Dio, Genesi 1991, e Stupefatti, Caramanica 1999. Ha ripreso questa produzione letteraria nel 2010 con la raccolta La felicità del galleggiante (Guanda).Dal 2000, presso Guanda ha pubblicato alcuni romanzi, vincitori di numerosi premi letterari: Premio Italo Calvino per l'inedito 1999 per La gallina volante; Premio Selezione Campiello 2000 per La gallina volante; Premio Rapallo-Carige per la donna Scrittrice 2001 per La gallina volante; Finalista al premio Strega 2001...

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