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Trattatisti del Cinquecento. Vol. 2
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Descrizione


L'opera, in due tomi, raccoglie gli scritti più significativi dei tre maggiori trattatisti del Cinquecento. Il Bembo trattatista è rappresentato dalle "Prose della volgar lingua" e da una scelta di "Asolani", mentre un'appendice di lettere fornisce un'idea del ruolo da lui esercitato nella cultura del tempo. Di Sperone Speroni si offrono i dialoghi giovanili più interessanti, la prima parte dell'"Antologia dei dialogi" e una scelta del "Dialogo della istoria"; una scelta di lettere fa conoscere di lui vita privata e discussioni letterarie. Di Giovan Battista Gelli vengono proposti i "Capricci del bottaio e cinque dei dieci dialoghi della "Circe".
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Dettagli

1996
640 p.
9788878171244

Conosci l'autore

Pietro Bembo

(Venezia 1470 - Roma 1547) scrittore italiano. Nato da nobile famiglia, fu avviato dal padre Bernardo, che lo volle con sé in numerosi viaggi e missioni, agli studi umanistici perfezionati poi a Messina (1492-94), alla scuola di greco di C. Lascaris. Tornato a Venezia, collaborò al programma editoriale-culturale di Aldo Manuzio. Pubblicato il trattato degli Asolani (1505), dal 1506 al 1512 fu alla corte d’Urbino; passò quindi a Roma, dove nel 1513 divenne segretario di Leone X. Nel 1519 tornò nel Veneto e, stabilitosi nel 1522 a Padova, attese alla composizione delle Prose della volgar lingua e alla raccolta delle Rime. Nel 1530 fu nominato storiografo della repubblica veneta e bibliotecario della Libreria Nicena (poi Biblioteca Marciana) di Venezia. Ormai famoso, ottenne il cardinalato nel...

Sperone Speroni

(Padova 1500-88) scrittore italiano. Studiò alla scuola del filosofo aristotelico bolognese P. Pomponazzi e fu onorato per la sua dottrina da principi e papi, che lo vollero a Roma per lunghi periodi (1560-64 e 1573-78). Autore di orazioni, epistole e rime, è noto soprattutto per i suoi dialoghi, d’argomento morale (Dell’amore, Della cura familiare, Della dignità della donna) e letterario (Della rettorica, Dell’istoria ecc.). Fra tutti eccelle il Dialogo delle lingue (1542 ca) che, riprendendo le teorie di P. Bembo, riafferma la dignità del volgare rispetto al latino e sviluppa sottili distinzioni fra lingua e stile, con argomenti che troveranno eco nella Difesa e illustrazione della lingua francese (1549) di J. Du Bellay. Importanti sono anche i discorsi sull’Eneide, sulla Divina Commedia...

Giambattista Gelli

(Firenze 1498-1563) scrittore italiano. Tradusse dal latino l’Ecuba di Euripide e compose due commedie di impostazione classica: La sporta (1543) e L’errore (1553), la prima derivata dalla Clizia di Machiavelli, la seconda accusata di plagio sempre machiavelliano. Nel Ragionamento sopra le difficoltà del mettere in regole la nostra lingua (1551) prese parte alla questione della lingua come assertore, contro le teorie bembiane, dell’uso di un fiorentino vivo, slegato dalla tradizione letteraria: questa posizione lo portò a negare la paternità dantesca del De vulgari eloquentia, che G.G. Trissino aveva riproposto e interpretato nell’ottica di una soluzione «cortigiana» della lingua. Le sue opere più originali restano I ragionamenti di Giusto bottaio (1548), 10 dialoghi immaginari di un vecchio...

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