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Tre anni - Anton Cechov - copertina
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Tre anni

Descrizione


Capolavoro dello scrittore russo, questo lungo racconto narra la storia di Aleksiej Laptiev, figlio di un ricco commerciante moscovita, che si innamora, non ricambiato, di una giovane e splendida fanciulla di provincia. Pur non provando per lui alcun affetto, Giulia Sierghejevna, decisa ad abbandonare la monotonia della campagna, acconsente al matrimonio. Giunta a Mosca, però, mostra nei confronti del marito un'indifferenza che rasenta, talvolta, l'ostilità e, nel tentativo di non subirne a lungo la presenza, comincia a frequentare i nuovi amici, gettandosi nell'allegria della vita notturna della città. Deluso, Aleksiej si accorge di aver commesso un grave, quanto irreparabile errore, che lo porta a sprofondare nell'angoscia e nella depressione. "(...) tutto era divenuto chiaro per lui, bisognava abbandonare ogni speranza di felicità, vivere senza desideri, non sognare e non attendere. (...) Tutto gli era ormai indifferente, non bramava più nulla e poteva ragionare con freddezza persino del suo stesso amore (...)". In "Tre anni" Cechov dipinge una grigia mediocrità, rivelandosi, come suo solito, un profondo conoscitore dell'animo umano e delle tragedie che vi si celano.
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Dettagli

2013
20 marzo 2013
126 p., Brossura
9788865964187

Valutazioni e recensioni

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Cristiano Cant
Recensioni: 5/5

Si può arrivare a chiamare amore un lento insieme di giorni fatto di abitudine, rispetto, bontà, attenzione, anche se nulla in partenza ha avuto - nell'altra parte - quelle sembianze, quel fuoco, quell'annuncio? Sentirsi non amati pur dentro il raggiungimento della donna rincorsa, abitare con questo peso assiduo, sopportarne l'estraneità? Questo il grande nervo attorno al quale gira il racconto, l'enormità di un'angoscia vissuta nonostante l'unione sognata: "Allorchè un uomo è scontento e si sente infelice gli paiono scostanti persino i tigli, le ombre, e tutta la bellezza della natura". Il bello della faccenda è che Julia non sposa Laptev (il protagonista) per interesse, non è una donna sordida, non c'è disonestà o calcolo nel suo accettare; al contrario anzi, è un'animo puro, candido, sincero, glielo dice chiaro che non lo ama. Com'è possibile allora entrare in questa matassa con accenti di ragione? Come si può vivere in una trama così anomala, perchè nasce questo gioco? Laptev se lo chiede con snervanti dilemmi: "Gli si addiceva un'impossibile felicità che ormai da tanti mesi lo teneva come per castigo o derisione in un umore cupo e opprimente?". Bisogna entrare nelle costole di questa storia e abbracciarne l'intorno, una piccola partitura dove si incastrano anche accenti di filantropia e capitalismo, un prossimo aiutato a dovere ma in un dolore non taciuto da Laptev, il suo cioè sentirsi straniero alla famiglia e a certe faccende anche losche che questa fa muovere nei giochi del profitto. Due quadri non semplici, uno personale e l'altro sociale, che lo stordiscono in una morsa. Se poi si aggiunge la presenza di un lutto...Insomma, un grandissimo vuoto pur dentro una vita florida, agiata. Può esserci pena maggiore? O non resta che dare altro tempo al tempo per avere una minima risposta che provi a rasserenare? Le segrete dell'io nuovamente indagate con bravura impeccabile. Verità e ricchezza in letteratura combaciano poco o molto? Bussare a casa Cechov!

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valerio
Recensioni: 5/5

cara lina e caro pasquale ma che libro ave te letto? Come criticare un cpolavoro di questo genere, nel quale la trama narrativa perfetta e la divina scrittura di cechov intrecciano a meraviglia.

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sandro landonio
Recensioni: 2/5

Certo capolavoro non é. E poi basterebbe il confronto con altri ben più riusciti racconti, per sminuirlo ulteriormente. Laptev é tutto sommato un personaggio riuscito, non particolarmente simpatico, ma credibile. I restanti personaggi farebbero dire al Kurtz di Heart of Darkness: "Che squallore ! Che squallore !".

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Anton Cechov

1860, Taganrog (Russia)

Scrittore e drammaturgo russo. Cresciuto in una famiglia economicamente disagiata, si trasferì nel 1879 a Mosca dove si iscrisse alla facoltà di Medicina. Laureatosi nel 1884, esercitò solo saltuariamente, dedicandosi esclusivamente all'attività letteraria. Nel 1890 raggiunse attraverso la Siberia l'isola di Sachalin, sede di una colonia penale, e sulle condizioni disumane in cui vivevano i forzati scrisse L'isola di Sachalin. Minato dalla tubercolosi, passò vari anni nella piccola tenuta di Melichovo, nei pressi di Mosca. Nel 1895 conobbe Tolstoj, cui rimase legato da amicizia per tutta la vita. Nel 1900 venne eletto membro onorario dell'Accademia russa delle scienze, ma si dimise due anni dopo per protesta contro l'espulsione di Gor'kij. Nel 1901 si sposò....

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