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Firenze, Giunti 2005,cm.13x19,5, pp.311, brossura copertina fig a colori. Coll.Generazioni.
Nel corso di uno studio sull'emigrazione antifascista Galli si è imbattuta nel caso delle sorelle Seidenfeld in ordine di nascita Gabriella Barbara e Serena. Di origine ebraica e ungherese arrivano in Italia con la famiglia nel primo Novecento. Negli anni venti aderiscono al Pcd'I. Due di loro funzionarie comuniste conoscono i loro compagni di vita: Pietro Tresso (Barbara) e Ignazio Silone (Gabriella). L'avvento della dittatura costringe all'esilio in Francia Barbara e Gabriella con i rispettivi compagni mentre Serena nel 1928 emigra in Urss continuando a lavorare per il partito. Come tante altre donne svolgono un ruolo decisivo nel costruire quella rete di rapporti politici familiari e amicali che permette la sopravvivenza materiale e affettiva dell'antifascismo in esilio. Una sorta di zona difficile da esplorare questa a cominciare da come si presentano le carte d'archivio. Carte che parlano soprattutto del ruolo dei compagni nelle vicende politiche degli anni trenta. Tresso è espulso dal Pcd'I con Leonetti e Ravazzoli; Silone subisce la stessa sorte poco dopo. Barbara a Parigi milita nel movimento trockijsta Gabriella si inserisce nel circuito zurighese dell'antifascismo socialista. Serena infine che vive in Urss scrive a Gabriella di recidere i rapporti con Barbara perché trockijsta. Poi il tragico epilogo per Barbara che perde il compagno ucciso nel 1943 dopo essere stato liberato dal carcere. Il libro si conclude con il rientro in Italia delle tre sorelle in tempi diversi. Siamo nel dopoguerra. Mentre Barbara in un'intervista e in altre (poche) occasioni ritorna a ricordare la sua vita politica e sentimentale e il legame che l'aveva unita a Tresso Gabriella scrive una memoria dal titolo Le tre sorelle un dattiloscritto di sessantaquattro pagine ancora inedito. Serena invece morta nel 1961 non lascia di sé alcuna traccia documentaria.
Diego Giachetti
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