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Un treno di sintomi. I medici e le parole: percorsi linguistici nel passato e nel presente - Luca Serianni - copertina
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Un treno di sintomi. I medici e le parole: percorsi linguistici nel passato e nel presente - Luca Serianni - copertina

Descrizione


Docente di Storia della lingua italiana nell'Università di Roma La Sapienza, Luca Serianni esamina sotto diverse angolazioni il linguaggio dei medici (e in generale della medicina): dalla redazione delle cartelle cliniche (con relativi eufemismi) ai bugiardini delle confezioni di medicinali, dai saggi scientifici alla divulgazione presso la grande stampa. Un itinerario nelle parole spesso incomprensibili, astruse, che impediscono all'uomo comune di sapere con quale farmaco si sta curando, o addirittura di quale malattia esattamente sta soffrendo. Ne esce un'analisi impietosa, documentata, puntigliosa, che non assolve l'elite medica italiana, percepita spesso come una ristretta cerchia di stregoni che fa di tutto per rendersi inavvicinabile.
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Dettagli

2005
8 settembre 2005
316 p., Brossura
9788811597100

Voce della critica

La professione del medico è forse la più bella del mondo ma è anche quella che probabilmente più di ogni altra al mondo è stata messa in ridicolo o presa di mira dalla satira. Basti ricordare come Goya raffigura i medici al capezzale di un malato o Collodi al capezzale di Pinocchio o anche il nome molto espressivo (Purgon) che Molière affibbia al medico nel suo Malade imaginaire. Si prestano bene al ridicolo come appunto in Molière i termini che i medici usano con sussiego. Sussiego e vanità che George Perec nell'irresistibile parodia di una pubblicazione scientifica a sua volta ridicolizza nella sua Dimostrazione sperimentale dell'organizzazione tomatotopica nella Soprano (Cantatrix sopranica L.). La medicina ha attirato da sempre l'attenzione di letterati e scrittori e i medici da sempre anche se non più o molto meno al presente hanno avuto legami molto stretti con la cultura umanistica e letteraria. Non ci sono stati soltanto scrittori che hanno avuto un'iniziale formazione medica ma scrittori e poeti che hanno continuato a esercitare la professione medica come a suo tempo Fracastoro o in tempi recenti Gottfried Benn e primo fra tutti Čechov. Come sottolinea nel suo bel saggio Luca Serianni la medicina si caratterizza “per la forte proliferazione terminologica che la allontana da scienze tipicamente dure come la matematica e la fisica in cui è elevato il grado di formalizzazione verbale (formule grafici ecc.) avvicinandola all'area umanistica”. Alcuni termini della medicina sono molto antichi anche se spesso vengono oggi usati con significati diversi da quello originale come ad esempio il termine “tumore” che oggi significa neoplasia ma che per secoli è servito a descrivere una tumefazione di qualunque origine essa fosse. Altri hanno origine curiose o complesse o ben diverse da quelle che un'interpretazione affrettata potrebbe dare come ortopedia o rachitismo che deriva come ci spiega Serianni da una parola di origine germanica che significava curvarsi o piegarsi e non come potrebbe sembrare dal termine greco rachis spina dorsale. Nel periodo che stiamo vivendo di corruzione violenta e diffusa della lingua dello sconcio verbale al quale siamo esposti quotidianamente e di totale indifferenza se non sprezzante ignoranza nei confronti del vero significato e dell'origine delle parole le osservazioni precise aperte e informate e lo stile limpido e puntuale di Serianni fanno del suo libro una lettura oltremodo gradevole come una boccata d'aria pulita in un ambiente sempre più inquinato.


Renzo Tomatis

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Conosci l'autore

Luca Serianni

1947, Roma

Luca Serianni è stato un docente di Storia della lingua italiana alla Università di Roma - La Sapienza e saggista. Ha condotto indagini sui vari aspetti della storia linguistica italiana.Socio dell'Accademia della Crusca e dell'Accademia dei Lincei, è stato vicepresidente della Società Dante Alighieri e direttore delle riviste «Studi linguistici italiani» e «Studi di lessicografia italiana».Serianni era dottore honoris causa dell’Università di Valladolid e di quella di Atene. Nel 2004 aveva ricevuto all’Accademia dei Lincei il Premio del Ministro dei Beni culturali del Premio per la Filologia e la Linguistica.Viene ricordato anche come autore di una fortunata grammatica dell'italiano. Tra i suoi libri: La lingua poetica...

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