L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Gian Antonio Stella, dopo il suo Tribù del 2001, traccia un secondo profilo al vetriolo del nostro attuale capo di governo e dei suoi ministri e sottosegretari. Ne emerge una serie di nuovi acidi ritratti che, unitamente a quelli relativi ai vecchi politici ancora in sella, restituiscono una mappa "vivace" dei nuovi poteri.
Il libro è una carrellata di quadretti dedicati alle "zucche" che il Cavaliere ha trasformato in "principi". Si va dal pensatore Ferdinando Adornato, errante tra sinistra, centro e destra, a don Gianni Baget Bozzo, che nelle corsie dell'ospedale san Raffaele faceva propaganda a "Gesù e a Berlusconi", al ritratto, senz'altro più riuscito, del coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi, vero devoto "convertitosi" al Cavaliere dopo un passato di sindaco comunista in un paesino dell'Appennino tosco-emiliano. Ovviamente non mancano Umberto Bossi, Rocco Buttiglione, l'odontoiatra divenuto ministro Roberto Calderoli, la Carlucci e Casini (i "belli"), i discussi Totò Cuffaro e Marcello Dell'Utri, e il vicesindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, che una volta dichiarò: "gli immigrati annacquano la nostra civiltà, rovinano la razza Piave" e "dietro i marocchini c'è una cospirazione bolscevica". Su tutti aleggia la figura immancabile del premier, ritratto da Stella con la pungente e irriverente ironia che da sempre anima i suoi libri denuncia, spesso accolti da un mare di polemiche. Ancora una volta l'editorialista e inviato di politica, economia e costume del Corriere della Sera ci regala un irresistibile rapporto sulla nostra classe dirigente, l'affresco collettivo di una stagione politica mai vista prima e (forse) irripetibile.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore