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Recensioni La Trinità

La Trinità di Agostino (sant')
Recensioni: 5/5
Più di vent'anni di laboriosa redazione per un' opera importante e attesa, nella quale Agostino dà una risposta fiduciosa alle difficoltà della ragione e introduce alla vita di comunione con la Trinità. Queste pagine fondono insieme l'indagine del filosofo, l'acume del teologo e l'ardore del mistico. ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE 2. Destinatari Dopo quanto si è detto, non si dovrebbe parlare di destinatari del De Trinitate. Eppure S. Agostino, scrivendo, ha in mente una particolare categoria di lettori. Pensa a quei «garruli ragionatori» i quali, disprezzando gli umili inizi della fede, si lasciano ingannare e forviare da un amore immaturo e perverso per la scienza. A questi tali egli vuol dimostrare, con la testimonianza della Scrittura, quale sia la nostra fede, e poi vuol condurli a scoprire in sé qualcosa di misteriosamente grande di cui non possano dubitare, anche se non riescono a capirlo — cioè l'immagine della Trinità in noi — affinché di fronte a ciò che non comprendono — come è appunto il mistero trinitario — imparino a dubitare di se stessi, delle forze limitate della propria ragione, e riconoscano l'ordine stabilito, che è quello di arrivare alla scienza per mezzo della fede. Questo appunto insegna la Chiesa sapientemente: la fede non si oppone alla scienza, ma è la via per arrivarci, è la medicina che guarisce lo sguardo dello spirito, perché possa fissarsi nella verità incommutabile. In altre parole, il De Trinitate è rivolto particolarmente a coloro che di fronte all'augusto mistero della Trinità assumono l'atteggiamento orgoglioso e miope del razionalista. Vuoi essere perciò la dimostrazione pratica di quanto Agostino stesso aveva scritto nel De utilitate credendi (del 391), la cui dottrina si riassume nel breve e solenne precetto: crede ut intelligas. Questa particolare prospettiva spiega perché nel De Trinitate si ripeta tante volte, con diversa formula, l'aforisma: contemplatio merces est fidei. La fede, vi si dice insistentemente, ci nutrisce, ci purifica, ci risana, e con ciò ci prepara alla conoscenza piena della verità, anzi essa stessa, la fede, è un inizio, umile, sì, ma vero, di questa piena conoscenza. Solo attraverso la fede diventiamo partecipi alla beatitudine dei puri di cuore ai quali è promessa la visione di Dio, È vivo perciò nel De Trinitate, come espressione di un sentimento abituale dell'autore, il bisogno della purificazione e della preghiera, tendenti, l'una e l'altra, a sostenere lo sforzo della mente che vuol scoprire l'immagine o almeno un vestigio di Colui che vuole conoscere, e mettersi in grado di rispondere con argomenti di ragione alle obiezioni della ragione. )
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