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  Trionfo della morte - Gabriele D'Annunzio - copertina
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Descrizione


USATO (BUONE CONDIZIONI) copertina: logorata e macchiata pagine: macchiate esternamente note: pagine macchiate da umidità
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Dettagli

morbida
1980
403 p.
  • Prodotto usato
  • Condizioni: Usato - In buone condizioni
5000089511366

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Giorgio Minucci
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La morte ti fa bella bella bella, Ippolita...

Terzo romanzo della trilogia della rosa, è frutto di una composizione tormentata, dall’89 al 94. periodo in cui l'opera è soggetta a ulteriori revisioni, con cambio di titoli: L’invincibile, la Nemica e poi il Trionfo della morte, che è presenza continua nell'animo del protagonista Giorgio Aurispa, di nobile famiglia abruzzese. Si tratta della storia torementosa di una relazione d’amore, con Ippolita Sanzio, un personaggio che cambia attraverso i sentimenti e i pensieri di Giorgio. Ogni aspetto del legame d’amore viene sottoposto a una febbrile ricerca anche intellettuale di Giorgio, inerte e malato di sofisma, inetto, esteta, dotato di una sensabilità esuberante nel piacere e nel dolore, ma tormentato dal dubbio ostinato, privo della volontà risolutrice, il tutto quale espressione di un fallimento interiore così acuto che progressivamente si lascia trascinare verso la morte come tara ereditaria dello zio tanto amato e suicida Demetrio. Questo romanzo segna anche la scoperte di Nietzsche. Nel 93 viene inserita nel 5 libro dei 6 di cui è composto, tutto un panegirico sullo Zaratustra profeta del superuomo quale traguardo di un'umanità non ancora svincolata dai vincoli della morale, in grado di sprigionare l'energia vitale nel dolore e nell'ebbrezza al di sopra del bene e del male. Questo è un punto centrale perchè quest'ultmimo romanzo della trilogia risultà così anche un punto di passaggio dalla fase estetizzante e della bonta a quella superomistica incarnata nelle Vergini delle rocce e in particolare nel Fuoco. Nell'opera vi è uno scavo spicologico ossessionante e allucinato in cuii il tema dominante è il possesso pieno dell'amata per sfuggire alla morte. Tutte le peripezie dell'opera sono soluzione fallimentari per fuggire al suicidio, Ultima è la musica che incarna l’arte totale di Wagner in un dialogo introspettivo serrato con l'opera Tristano e Isotta. Un romanzo poetico, che se guadana nel simbolismo più scabroso perde la sobrietà de l’Innocente.

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Debuttò giovanissimo con la raccolta di versi Primo vere (1879), cui seguì nel 1882 Canto novo, nel quale è evidente l’imitazione di Carducci temperata da una già personale vena sensuale e naturalistica. A Roma, dove iniziò (ma non concluse) gli studi alla facoltà di lettere, D’Annunzio visse all’insegna della mondanità e dell’estetismo, sempre alla ricerca di nuove sensazioni in nome di un compiaciuto erotismo al quale sarebbe rimasto fedele sino alla fine con ossessive varianti. Dal decadentismo europeo assimilava, intanto, ideali di sensibilità e di raffinatezza e il gusto del tecnicismo formale: nacquero così, accanto ad alcune raccolte di versi, romanzi come Il piacere (1889), Giovanni Episcopo (1891)...

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