Tu non esisti

Non Esisti racchiude in sé una vera e propria vena perversa, tragica e nichilistica, substrato che sorregge una trama semplice e, diciamocelo, per stomaci forti. Kiara Olsen, questo il nome dell’autrice, non lascia respiro. Non lascia speranza. Il valore che il protagonista, un pericoloso e sadico sociopatico, dà alla vita umana è la stessa che dareste alla zanzara che vi ha punto mentre, fuori sulla terrazza, cercate di godervi la serata estiva. Tuttavia, lui si distingue dalla media. I serial killer vengono suddivisi in due grandi macrocategorie: organizzati e disorganizzati. Ebbene, il protagonista di Tu Non Esisti, dotato di un’intelligenza fuori dalla media, è metodico, lucido, calcolatore e, seguendo un po’la stessa logica che accompagna Patrick Bateman, totalmente disinteressato alla morale, rientrando a pieno titolo nel primo gruppo. Tutto all’interno di Tu Non Esisti sembra precipitare nel vuoto, capitolo dopo capitolo, un vuoto che inghiotte anima e carne, ragione e istinto. Vi siete mai chiesti fino a che punto si possa distruggere la vita umana, quanta resistenza fa un individuo prima di chiedere la morte come la più dolce delle soluzioni? Quest’horror a metà tra il thriller psicologico e un torture porn su carta (n/b: si definisce torture porn un sottogenere del cinema dell’orrore, in particolare legato allo splatter, che ha trovato il suo successo e la sua applicazione nel grande schermo nei primi anni duemila. Vengono etichettati sotto questo nome film nei quali sono presenti quattro elementi caratteristici: mutilazioni, nudità, sadismo e tortura) potrà darvi una risposta, infischiandosene della vostra sensibilità: preparatevi allo shock, dalla prima all’ultima pagina.