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«Non sei forse l’avvenire di tutti i ricordi che sono in te?». Questa citazione di Paul Valéry schiude al lettore le porte del romanzo. Parole emblematiche che racchiudono in sé il fulcro dell’opera: la memoria. Un tema caro al genere umano che viene approfondito nel libro all’interno di una cornice dalle più diverse sfaccettature. Innanzitutto, si parte con una narrazione scorrevole, quasi visiva, che, però, al tempo stesso strizza l’occhio ad apprezzatissime figure retoriche come, per citarne giusto due, avere sete o fame d’aria. Tecniche che regalano, quindi, immagini immediate quanto appassionanti per il lettore. Successivamente, la trama stessa risulta coinvolgente e interessante perché non si tratta di un semplice thriller e questo grazie alla presenza di elementi legati al mondo della scienza, ad esempio un acceleratore di particelle circolare, grammi di antimateria e galassie di un “mondo altro”. Per gli appassionati di cinema, se si dovesse fare un parallelismo, mi sentirei di dire che l’idea di un mélange come quello di "Tu vivrai" ricorda la tecnica del pastiche di Quentin Tarantino. Così come il regista americano sa ben amalgamare musiche, citazioni, temi e generi, anche Giovanni Nebuloni si dimostra abile nell’utilizzare tale tecnica in ambito letterario.
Mi ha incuriosito questo aforisma che ho trovato nel romanzo. "La vita è sempre creazione, imprevedibilità e, nello stesso tempo, conservazione integrale e automatica dell'intero passato... E ovunque qualcosa vive c'è, aperto da qualche parte, un registro dove il tempo scrive". Che la vita è sempre imprevedibilità ne sono sempre stato convinto, però forse è anche affascinante per questo. A volte l'imprevedibilità ci fa soffrire se accadono eventi negativi, ma a volte ci fa felice quando abbiamo sorprese positive. Il romanzo inizia con una scena raccapricciante. Appare un signore di nome Matteo Garofalo che lascia la questura di Milano e mentre sta raggiungendo la metro, degli uomini gli puntano un revolver. All'improvviso vede una donna che lo affianca e gli conficca una siringa sulla nuca. Stordito, l'uomo, viene caricato su un furgone, ammanettato, si rende conto di essere oggetto di un'azione criminale, ma non riesce a capire a quale scopo. Che significa tutto ciò? Perché accade tutto questo? Se volete scoprirlo leggete questo romanzo, come ho fatto io. Una cosa ve la posso dire: non è mai come sembra. Leggerete un thriller senza paragoni, dalla forte tensione narrativa che vi lascerà senza parole.
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