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Il protagonista è Rinaldo, studente di architettura a Milano, e ha sempre l'occhio aperto di chi osserva. Se avete ora la sua età, scoprirete che anche voi siete stati lui («Il '68 fu una grande occasione per i timidi»). Se siete il suo nipote e vi hanno raccontato di quell'anno mitico, vi farà da guida. Rinaldo (che riassume, nel piacere dell'avventura, il principe Tamino del Flauto Magico di Mozart, Ulisse nell'Odissea, la combriccola del Mago di Oz, Fabrizio a Waterloo) scopre la città e, in anni magici, la città si apre a lui. Vede cose incredibili: librerie piene di tesori, poliziotti sui tetti delle case, un uomo strano che vende limoni, bombe che esplodono nelle banche, stanze dalle pastiglie trasformate, racconti di viaggi in paesi lontani, casalinghe che applaudono dai balconi. Oggi quel timido Rinaldo ricorda. E a quelli che allora non colsero, suggerisce: «Furono begli anni per me, ma furono anche gli anni migliori della vostra vita». Elfo ha scritto per immagini, con tagli cinematografici e colpi di scena geniali il famoso romanzo sul '68, che tanti scrittori hanno tentato. Ha usato la colla dei volantini sui muri, la Polaroid, l'amato Godard, ha spruzzato lezzo di lacrimogeni e di patchouli. Inutile dirlo: ha fatto tutto con amore. E tenerezza. Di Rinaldo, quarant'anni dopo il mitico '68 sappiamo poco. Elfo ci dice solo che il suo eroe timido si è sposato e ha dei figli. Ma appena guarderete e leggerete le sue avventure, scoprirete come la Città, che oggi conosciamo come ingiusta, ostile o noiosa, possa trasformarsi all'improvviso
(Enrico Deaglio)
In 140 tavole la storia di un anno indimenticabile per chi l'ha vissuto e che continua a incuriosire e far discutere. Scritto e disegnato da uno che nel Sessantotto era un ragazzo, a partire dai propri ricordi e dalle proprie esperienze (ma anche irrobustito da un accurato lavoro storico e documentaristico), Tutta colpa del '68 racconta le occupazioni delle università, l'esplosione del rock, gli scontri con la polizia, la liberazione sessuale, la strage di piazza Fontana, l'amore per la libertà
Immagini e parole restituiscono il sentimento di una stagione che ci ha cambiati nel profondo: di fronte a queste tavole emozionanti, chi ha vissuto quell'anno sentirà correre un brivido lungo la schiena, mentre i più giovani capiranno che cosa significa «Ho fatto il '68».
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