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Tutte le opere: Olimpiche-Pitiche-Nemee-Istmiche-Frammenti. Testo greco a fronte
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Tutte le opere: Olimpiche-Pitiche-Nemee-Istmiche-Frammenti. Testo greco a fronte - Pindaro - copertina
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Tutte le opere: Olimpiche-Pitiche-Nemee-Istmiche-Frammenti. Testo greco a fronte

Descrizione


Nella presente edizione vengono pubblicate tutte le opere di Pindaro, il più grande esponente della lirica corale arcaica nato a Cinocefale, nei pressi di Tebe, attorno al 520-518 a.C., dalla nobile famiglia degli Egidi, originari di Sparta e fondatori del culto gentilizio di Apollo Carneo. Nell'edizione alessandrina, la produzione di Pindaro, eccezionalmente ampia, occupava 17 libri ordinati per generi: Inni, Peani, Prosodi, Parteni, Iporchemi, Encomi, Treni, Epinici. Sopravvivono integralmente solo quattro libri degli Epinici, divisi secondo le gare panelleniche di cui celebravano i vincitori: essi contengono rispettivamente 14 odi Olimpiche, 12 Pitiche, 11 Nemee, 8 Istmiche. Le altre opere sono note solo da numerosi frammenti in cui appaiono grandiose descrizioni del mondo divino, racconti mitici, solenni enunciati etici ed anche tratti di arguta grazia e voci d'amore. L'epinicio di Pindaro si articola secondo tre linee tematiche svolte con grande varietà di motivi: l'elogio, che contiene un succinto riferimento al vincitore e all'occasione sportiva; il mito, collegato sovente con la famiglia o con la patria del celebrato, che costituisce la parte di maggiore ampiezza ed impegno poetico; e la gnome, ossia l'enunciazione di sentenze religiose e morali.
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Dettagli

2010
10 febbraio 2010
704 p., Rilegato
9788845264214

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Nicola
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Mandruzzato, o dell'allusione (esoterica, e quindi inutile). Pindaro è uno dei pochi autori greci di cui abbiamo ben quattro raccolte complete di poesie, tutte legate alle gare sportive (olimpiadi e le altre). Purtroppo è anche un autore difficile; ben venga, dunque, un'edizione che raccoglie non solo le raccolte maggiori, ma pure tutti i frammenti leggibili, con testo a fronte, introduzione e note per ogni singolo componimento. Fin qui l'aspetto lodevole. Purtroppo però un incarico così importante è stato affidato a qualcuno che non ha minimamente pensato ad aiutare il lettore nella decodifica dell'opera; ma anzi, ha reso tutto più complicato, con un'introduzione che non espone in ordine cronologico la vita del Nostro, con commenti più allusivi che esplicativi, senza indicazioni chiare dei punti più oscuri. Più si procede nella lettura, più il lettore viene messo alla prova e viene lasciato solo, a meno che non abbia una laurea in lettere classiche, ovvio! Siamo sicuri che non si potesse fare meglio per far conoscere un gigante come Pindaro?

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Pindaro

(Cinocefale, Tebe, 518 - Argo 438 a.C.) poeta greco. Nacque da nobile famiglia. Dopo un periodo passato a Tebe si trasferì ad Atene, dove ebbe come maestri Apollodoro, Agatocle e Laso d’Ermione. Del 498 è il primo componimento datato, la X Pitica per Ippocle di Tessaglia. Durante le guerre persiane mantenne un atteggiamento distaccato, quasi indifferente, ma più tardi cantò Atene come «baluardo della Grecia». Fu in Sicilia alla corte di Gerone di Siracusa insieme a Bacchilide (con il quale, nel 476, celebrò la vittoria olimpica di Gerone). Scarse sono le notizie sugli anni successivi: l’unica data sicura è il 446 (VIII Pitica per un atleta di Egina). Si tramanda che Alessandro Magno, quando nel 336 distrusse Tebe, volle risparmiata la sua casa.P. trattò tutte le forme della lirica corale:...

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