L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +10 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Da vedere se non altro per Sean Penn come sempre superlativo.. il voto è quasi tutto per lui
film spendido magistralmente interpretato da Sean Penn, che anche questa volta si rivela uno dei pochi attori pensanti di Holliwood. Una trama avvincente e solida dai contenuti profondi. Un film a suo modo politico che lascia scie elaborabili dalla mente. Veramente bello!!! PS:ma con che li guardate i film? con popcorn e cocacola davanti gli occhi!?!?
Un romanzo di classe, uno scrittore pluripremiato e un remake che suona scomodo, dopo che ha vinto fior di Oscar importanti. Così Steven Zaillian prova a chiudere gli occhi e a riproporre la vicenda dello zotico Willie Stark, contadino onesto che si trasforma in un politico corrotto e senza scrupoli. Al giorno d'oggi è un pò come scoprire l'acqua calda, in effetti Zaillian dà vita ad un film totalmente conformista, convenzionale ed eccessivamente anacronistico e patinato, commettendo pecche un pò in tutti i settori. In primis un'impostazione televisiva che a tratti lo fa sembrare un racconto Harmony, dilungato in certi passi francamente inutili e logorroici; e da questo non sfrutta a dovere l'effetto della metamorfosi; Stark viene tagliato di netto al momento della elezione a governatore, senza descrizioni di passaggio sul suo cambiamento; e Zaillian butta dentro al film un Penn gigione e insopportabilmente macchiettistico, riempendogli la pancia d'ovatta e dandogli movimenti caricaturali. Un tempo c'era Broderick Crawford, altra stoffa per Stark, e Robert Rossen alla regia, che dai movimenti di macchina e dalle riprese in obliquo rendeva Stark un agnello sacrificale infuriato che smontava e rimontava lo stato con i metodi più marci. Mentre Penn (doppiato orribilmente - come Gandolfini - con accento del sud... perchè?) si riduce a mingherlino visibilmente rintontito, coadiuvato da un Jude Law impalpabile (personaggio comunque sottotono quello di Jack Burden, anche nella versione del '49) e mettendo il silenziatore a tutto il resto del cast, riconoscendo palesemente l'inutilità a scomodare i vari Ruffalo, Winslet, Hopkins, Gandolfini. E lo stesso vale per Patricia Clarkson, una Sadie Burke ben poco delineata (nel '49, per quel ruolo, Mercedes McCambridge era strepitosa) e risoluta. Quindi Zaillian fallisce l'appuntamento, patinando e allungando la brodaglia con acqua tiepida e mostrando quanto piatto e banale sia il suo talento da regista.
Recensioni
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore