Nei primi mesi del 2010 i MasCara pubblicarono l'EP “Amore e filosofia”, un lavoro autoprodotto che fece registrare una valanga di giudizi positivi. Sono trascorsi quasi due anni e nelle vite di questi cinque musicisti di Varese sono successe (e cambiate) tante cose. In poche parole, sono diventati grandi. Un messaggio che non si può non cogliere nel loro disco d'esordio “Tutti usciamo di casa”, un concept-album in cui si sente l'odore del cambiamento, la voglia di affacciarsi al mondo in modo differente, il passaggio dalla giovinezza all'età adulta, senza dimenticare ciò che è stato, anzi valorizzando le proprie origini e di propri ricordi.Il filo che unisce tutto ciò è la new-wave, un sound che per i MasCara vuol dire passione. Si punta a raccogliere il testimone di band italiane che hanno fatto la storia del genere, come Diaframma, i primi Litfiba, affacciandosi fino agli Scisma ed alla tradizione cantautorale italiana, con uno sguardo nella terra d'Albione di Cure ed Editors.“Tutti usciamo di casa” è stato registrato presso il Mono Studio di Milano con Matteo Cantaluppi (già al fianco dei MasCara sul primo EP e produttore di The Record's, Edipo, Canadians, Nesli) e Matteo Sandri (Rezophonic, Sananda Matreya), con la collaborazione di Ivan Rossi (Bachi da Pietra, Zen Circus, Virginiana Miller) e Raffaele Stefani (Gianna Nannini, Amor Fou, Morgan).I lavori sono cominciati nell'autunno 2010 nella sala prove dei MasCara, situata in un ex cinema e proseguiti poi in studio. Da segnalare la partecipazione di un'orchestra composta da giovani musicisti classici dai 17 ai 28 anni diplomati o studenti al Conservatorio (2 violini, viola, violoncello, oboe, fagotto, marimba, flauto, percussioni) ed un coro di bambini (presente nella traccia 11) registrato nella parrocchia di Somma Lombardo. Largo ai giovani.
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