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Tutto è nulla. Antologia dello «Zibaldone di pensieri»
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Tutto è nulla è un'antologia di passi selezionati dello Zibaldone di Pensieri, un'immensa produzione di riflessioni che spaziano dalla filologia alla letteratura, dalla filosofia all'estetica, dagli episodi biografici alla politica e alla storia, con una scrittura di andamento ora aforistico, breve e concentrato, ora saggistico, ampio e disteso. Un modo immediato per capire un grande poeta e per accostare un colosso a cui Leopardi, in più di quindici anni (1817-1832), non riuscì (o non volle) mai dare forma compiuta.
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Autore:
Curatore:
Editore:
Collana:
Anno edizione:
1997
Formato:
Tascabile
In commercio dal:
22 ottobre 1997
Pagine:
292 p.
EAN:
9788817171922
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Giorgio Minucci
27 luglio 2023
Antologia dello Zibaldone
In quest'opera, Mario Rigoni ci propone un'approfondita antologia dello Zibaldone, in cui vengono seguite le tematiche che lo caratterizzano sceglendo i pensieri più compiuti o coincisi, anno dopo anno, dal 1817 al 1832. Stando agli studi recenti, come Rigoni ci riporta nella sua introduzione, lo Zibaldone non è uno scartafaccio solo euristico ma anche e soprattutto progettuale in cui convergono cinque settori di interesse: metafisico, etico, estetico-letterario, linguistico-filolologico, autobiografico. Per quanto concerne il lato metafisico sono completamente d'accordo con gli sudi di Severino (Il nulla e la poesia, Cosa arcana e stupenda) per i quali la visione nichilista via via si allarga fino a scorgere che tutto quanto E' ha a suo fondamento il Nulla, perciò tutto accade senza un senso che non sia vana illusione dell'uomo, data dalla natura contro la ragione. Eppure l'uomo non pu vivere senza illusioni, innanziutto quella dell'amor proprio, d'altra parte l'amor proprio è l'origine di ogni infelicità degli esseri viventi e del più sensibile che è appunto l'uomo, che dunque è costretto a regolare le proprie passioni, in definitiva a non viverle per poterle vivere senza patire, cioè, ancora, senza essere felice. Il che siamo su un piano etico sensa soluzione, che ci riporta alla nostalgia degli antichi che credevano nelle illusioni e le loro opere erano creazioni di mondi rispetto ai moderni drammatici che non sono che imitatori infingardi di un mondo che troppo scrive e poco legge. In altre parole la letteratura moderna è in una crisi irrisolvibille se continua a prendere spunto dai giornali, perciò diventa indispensabile il rinnovamento poetico della lingua: tutto questo circolo di interessi è inoltre vissuto con l'intensità viva autobiografica scritta dallo stesso Giacomo Leopardi. Grazie Rigoni (1948-2021) per questa preziosa antologia, indispensabile per accostarsi allo Zibaldone vero e proprio.
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Cristiano Cant
18 dicembre 2017
Quando si raggiungono vertici di consapevolezza così enormi, quando i limiti del pensiero sono attraversati così intensamente da arrivare a toccare le boe di un orizzonte rassegnato, le stille di una felicità sempre avara, la profondità e la tristezza del genio a cui manca un nulla per svelare la vita, a quel punto non conta altro. Può bastare il suo messaggio, può reggere le nostre fatiche il suo di dolore, anima somma nello sperpero di cortei buffoneschi che si affannano a offrire saggezza al mondo come luride posture senza presa: "Non possiamo né contare tutti gli sventurati, né piangerne uno solo degnamente". Capire è un continuo mancare, ma in quel mancare c'è alla fine l'aver capito. L'esperienza come vanità e morso fuggevole, l'attesa come respiro dell'eterno, la bellezza come raggiro e pienezza insieme: "La barbarie non consiste principalmente nel difetto della ragione, ma della natura". Un'antologia nella quale smarrirsi, un barile di inganni e commozione, di spinte e di voli nel cuore di un animo fra i più grandi di ogni epoca, tuttora traccia e emblema di uno spirito totale. Forse solo la fanciullezza sospende l'infelicità, sempre che non ne porti dentro gli echi e i preludi, la pregnanza e le arterie. Crisalidi sempre strette fra pareti inquiete, ma protette, mentre l'aperto diventa sfida e pena, scoperta e affanno: "I fanciulli trovano il tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto". Amara constatazione. Il bello, il vivo, il grande, una catena di fascinose illusioni dove l'uomo sopporta e geme, si alza col pensiero per scoprirne gli urti continui. L'amore entra fra le mani come una carta senza sorriso, meravigliosa chimera da accudire e onorare, ma destinata anch'essa ad essere smaccata. Quando un libro è un prodigio ci si può solo inchinare alle sue molteplici grandezze. Poesia, filosofia, sentimento, purissima luce d'intelletto, ci si deve consegnare a queste pagine come a una sorte, un dono del buon Dio al nostro mortale cammino.
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nadia
29 gennaio 2015
Mario Rigoni propone le note più significative e rappresentative dello "Zibaldone di pensieri" in questa antologia. Che dire? E' come aprire una finestra sull'anima di uno dei pensatori più grandi del nostro Paese. E' possibile non condividere tutte le conclusioni a cui Leopardi giunge, ma non si può non ammirare l'acutezza della sua mente, l'ardore del suo cuore, la portata della sua conoscenza.
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