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Ucronia - Emmanuel Carrère - copertina
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Ucronia

Descrizione

Proprio quando sembra rivestire i panni del teorico sottile e distaccato, Carrère ci trascina nel laboratorio da cui sono nati I baffi e L’Avversario, dove vite parallele e alternative sgretolano quel­la fragile costruzione che è la nostra identità. E ci svela che, dalle più innocenti rêverie retrospettive fino alle devianze che sogniamo o paventiamo, l’ucronia è sempre dentro di noi.

«Il mondo come avrebbe potuto o dovuto essere, le vite possibili e alternative che sogniamo o paventiamo: tutti i segreti dell’illusione ucronica».


Nel romanzo di Sarban Il richiamo del corno, un ufficiale della Marina britannica sperimenta l’incubo di risvegliarsi in un mondo nazificato, dove i prigionieri-­schiavi sono selvaggina per la caccia di un feroce sovrano: un’allarmante rappresentazio­ne della storia come avrebbe potuto svolgersi – o ucronia, come l’ha definita nel 1876 Charles Renou­vier. Che nasca dal rimpianto o dalla ribellione, da un credo filosofico-­religioso o dall’attrazione per gli infiniti possibili, ogni opera ucronica è destinata a falcidiare certezze, a dinamitare la nostra visio­ne del mondo, giacché insinua il dubbio che la sto­ria sia un gigantesco trompel'œil e che anche la più confortante realtà possa di colpo vacillare, spalan­cando abissi angosciosi. A questo sovversivo gene­re letterario, cui lo lega una tenace passione, Em­manuel Carrère ha dedicato una seducente rifles­sione che, oltre a ripercorrerne le tappe salienti, ne addita le sconcertanti implicazioni: i regimi to­talitari non hanno del resto adottato la tecnica u­cronica per imporre una storia controfattuale?
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Dettagli

2024
3 settembre 2024
160 p., Brossura
9788845939167

Valutazioni e recensioni

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Astrea
Recensioni: 3/5

Il dato più interessante mi è sembrato non tanto la disamina del tema dell'UCRONIa in senso stretto, esercizio in sé alquanto sterile, quanto quello che questo esercizio porta seco, una riflessione più ampia e filosofica su determinismo e scelta, possibilità ed errore nella vita dei singoli, più che nella storia. E non a caso il titolo francese allude proprio a questo: "Lo stretto di Bering" in cui si narra la storia di un uomo che invece di eseguire un viaggio secondo le sue prescrizioni lavorative, deraglia e va da tutt'altra parte, determinando il suo destino in una trasgressione. E' il gioco della nostra vita, il gioco impossibile del "SE", e le pagine più belle sono dedicate appunto a questa riflessione :quel che fatto è fatto e non può essere disfatto e revocabilità non è che un sogno", nella Storia e ahimè nella vita. Se ciascuno di noi fin da giovane sapesse valutare quanto peserebbe ogni minima scelta forse andrebbe tutto meglio.... o forse no? Implacabile incertezza, ambiguità insormontabile delle mille slining doors ....

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Luca
Recensioni: 5/5
libri

e molto interessante lo consiglio vivamente

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AdrianaT.
Recensioni: 3/5
Ciò che avrebbe potuto essere e non è stato

«L'intento dell'utopia è quello di cambiare ciò che è, o almeno di elaborare un progetto finalizzato a questo cambiamento. Non è un'idea irragionevole, ed è lo scopo a cui si dedicano, nei modi più disparati, sia gli uomini che fondano le civiltà, sia quelli che le sognano migliori e affidano i loro sogni alla carta. L'intento, scandaloso, dell'ucronia è invece quello di cambiare ciò che è stato.» Datato 1986, è un Carrère su cui avrei anche potuto sorvolare, in quanto appassionata lettrice dell'Emmanuel dal '93 in poi. Vado solo a dire cosa ho tratto da questa manciata di pagine: stimolato all'istante, è un pensiero preciso (dal quale è seguita poi tutta una serie di considerazioni e ragionamenti a cascata), e il pensiero - che vale l'ucronia - è il seguente: - Se, nel 70 d.C., i Romani non avessero espulso gli ebrei da Gerusalemme... Ucronia è un esercizio: allena la mente a pensare in modo non lineare e stimola la capacità di pensiero critico. È una naturale propensione ad esplorare realtà alternative e immaginare mondi possibili irrealizzati; è un potente strumento di introspezione, fantasia e creatività, ma è anche gioco, finzione e divertimento. Insomma, un eccellente spunto da una lettura/carrellata, nel complesso, non entusiasmante. «Scrivere un'ucronia di solito significa dar corpo alla storia che si desidera.»

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Recensioni

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Conosci l'autore

Emmanuel Carrère

1957, Parigi

Emmanuel Carrère è scrittore, regista e sceneggiatore francese.Laureato all'Istituto di Studi Politici di Parigi, è figlio di Louis Carrère e della sovietologa e accademica Hélène Carrère d'Encausse figlia di immigrati georgiani che fuggirono la Rivoluzione russa.I suoi esordi sono stati nella critica cineatografica, per «Positif» e «Télérama». Il suo primo libro, Werner Herzog, un saggio, è stato pubblicato nel 1982. Il suo esordio come romanziere risale invece al 1983: è L'amico del giaguaro, pubblicato da Flammarion. Il successivo Bravura (1984, in Italia pubblicato nel 1991 da Marcos y Marcos), invece, è stato pubblicato da POL, editore con il quale da allora non ha più interrotto...

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