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Dietrich Bonhoeffer fu impiccato per ordine personale di Hitler nel campo di Flossenburg la mattina del 9 aprile 1945, solo un mese prima che la guerra in Europa terminasse. La sua opposizione, iniziata alla radio nel febbraio del 1933 quando aveva messo in guardia la gioventù tedesca da un Führer-Verführer (seduttore maligno), proseguì in patria, organizzando la fuga di ebrei, e all'estero, dove tentava di mobilitare le chiese riformate d'Europa e del mondo contro il Terzo Reich. Nel gruppo di Canaris tentò i primi contatti con gli inglesi per trattare una resa onorevole e progettò l'omicidio di Hitler in due falliti attentati: quello del marzo 1943 e quello più noto del 20 luglio 1944, che gli costò la vita. L'opposizione di Dietrich non fu un fatto isolato nella famiglia Bonhoeffer e nella sua cerchia di amici. Le lettere di questo libro, raccolte da Renate ed Eberhard Betghe, già curatore dellÆEtica e di Resistenza e resa, ci restituiscono la dimensione corale di quelle difficili scelte individuali, la complicità, la rete delle relazioni che la clandestinità e il pericolo rendevano tanto più forti e necessarie. Le vite dei cinque uomini (Klaus e Dietrich Bonhoeffer, Rüdiger Schleicher, Hans von Dohnanyi, Justus Delbrück) e i loro ultimi giorni sono mirabilmente ricostruiti in questo epistolario preceduto da brevi ricordi dei sopravvissuti e da un albero genealogico che ne spiega le parentele. Le lettere sono molto diverse a seconda dei destinatari o del fatto che siano autorizzate o clandestine, piene di speranza o rassegnate. Così si possono leggere lettere d'amore o le istruzioni di un codice cifrato: "Fazzoletto colorato significa: da noi tutto bene" ,"Se hai ricevuto questo messaggio (clandestino) metti nel pacco del dentifricio", ma si trovano anche le parole affettuose di un padre (Klaus Bonhoeffer) che in tempi di "orrore, devastazione e morte" nel suo consapevole addio raccomanda ai figli di coltivare la cortesia, "arte raffinata di chi sa stare al mondo".
Tiziana Magone
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