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Gli ultimi giorni di Gaeta. L'assedio che condannò l'Italia all'Unità
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EPUB2 con Adobe DRM
Anno edizione: 2012
7,49 €
tascabile
Anno edizione: 2012
12,35 €
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La sera del 6 settembre 1860, all'avvicinarsi delle truppe garibaldine, il re Francesco II di Borbone lascia Napoli con la sua corte e si stabilisce nella roccaforte di Gaeta, facendone la sua capitale. Dopo l'incontro di Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, manca solo Gaeta per completare l'annessione del Sud a quello che sta per diventare il regno d'Italia. Così il 5 novembre le truppe piemontesi, guidate dal generale Cialdini, stringono d'assedio la città. È un attacco brutale, che porta alla morte di migliaia e migliaia di militari e civili a causa delle cannonate e dell'epidemia di tifo scoppiata per le precarie condizioni igieniche. Gigi Di Fiore lo ricostruisce sulla base di documenti e testimonianze inedite, e mette in risalto le contraddizioni (e le sopraffazioni) su cui si fonda la nostra unità nazionale.
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Venditore:
Genesis Books
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Informazioni:
Il cofanetto (se previsto) può presentare modeste tracce d'uso, piccole lesioni, fioriture e macchie non invasive. Sovraccoperta con modeste tracce d'uso. Può presentare piccole mancanze, leggere bruniture, rade fioriture o macchiette. Copertina con modeste tracce d'uso. Può presentare minime mancanze, qualche rada fioritura o macchietta, leggere bruniture o piccole pieghe. Dorso in buone condizioni. Può presentare un fisiologico stress da lettura, piccole mancanze e segni di cedevolezza in prossimità delle cerniere. Tagli moderatamente bruniti 9788817043168 Buono (Good) .
Pagine:
353 p., Rilegato
EAN:
9788817043168
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beniamino.z
19 ottobre 2010
Complimenti, ancora una volta, a Di Fiore che con questo lavoro completa una Trilogia importante, con i precedenti 'I Vinti' e 'Controstoria', sulle vicende 'poco chiare' del Risorgimento italiano. Interessante è non solo il lavoro di ricerca e lo scrupolo descrittivo quanto piuttosto il voler vedere le cose dalla prospettiva della 'verità storica'. Un modo di scrivere la 'storia' dal basso. Cioè dalla prospettiva del 'popolo' e di coloro che come 'vinti' e soprattutto 'innicenti' hanno subito la devastazione del proprio territorio - con tutto ciò che ha comportato - sul piano sociale, economico, politico, educativo e storico, da parte di chi e, contro la volontà popolare, ha imposto un sistema di organizzazione politico/statale che, obiettivamente, fa acqua da 150 anni. A nulla contano le precisazione da parte 'istituzionale' del valore degli 'ideali risorgimentali' che sono stati abbondantemente 'traditi' da chi li ha pesantemente voluti affermare. Ricordiamoci che nessuna dichiarazione di guerra fu dichiarata contro il Regno delle Due Sicilie e che le Massonerie europee (Inghilterra e Francia) si diedero molto da fare per smantellare l'unico Regno europeo con le 'Casse Statali' piene. La devastazione è sotto gli occhi di tutti a distanza di un secolo e mezzo e l'occupazione del Nord e delle mafie di sempre continua anche con la 'vicenda rifiuti tossici' provenienti dalle industrie dell'Italia del Nord. Visto che il Sud non ha mai avuto un fenomeno di industrializzazione da parte di aziende chimiche, metallurgiche, ecc. Quello di cui si dovrebbe parlare è Unione e NON Unità d'Italia, atteso che quest'ultima tarda ad arrivare se prima non si saranno riconosciute queste verità storiche di cui si parla in questo libro e dopo un processo di ridefinizione di tutte le vicende 'poco chiare' che hanno animato i protagonisti del Risorgimento e determinato questa Unione. Tutto il resto sono solo chiacchiere, anche se provengono dai più alti gradini della nomenclatura di questo Stato. Lettura necessaria.Massima votazione
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