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Il Trattato sull’unità dell’intelletto, che in alcuni manoscritti recanel titolo l’aggiunta contra Averroistas (Parisienses), è rivoltoprincipalmente alla confutazione dell’interpretazione della psicologiadi Aristotele data da alcuni “avversari”, che risultano essere discepolilatini di Averroè. Verso la fine del trattato Tommaso si lamentadi un maestro che, pur dichiarandosi cristiano, sostiene posizioniinconciliabili con la dottrina rivelata: si tratta di Sigieri di Brabante,presentato come un sostenitore della tesi dell’unicità dell’intellettopossibile per tutta la specie umana. Il trattato comprende cinquecapitoli, raggruppabili in due parti: nella prima parte Tommasodimostra, sulla base dei testi di Aristotele e di argomenti razionali,che l’intelletto possibile non è una sostanza separata nell’esseredall’uomo; nella seconda parte si adducono argomenti control’unicità dell’intelletto per tutti gli uomini. Tommaso riferisce anchel’interpretazione peculiare di Sigieri circa l’unione dell’intelletto come“motore” del corpo, e la respinge perché non offre una spiegazionesoddisfacente del carattere personale del pensare del singolouomo. La soluzione proposta consiste nel rivendicare l’individualitàdell’anima intellettiva, la quale è forma sostanziale del corpo ed èinsieme sussistente, dotata cioè di autonomia nell’essere rispetto alcomposto. La tesi, speculativamente ardita, comporta la convinzioneche l’essere forma non implica la dipendenza dell’anima dall’esseredel composto come accade alle altre forme, per cui l’anima puòavere una facoltà e un’operazione cui la materia è estranea. In questomodo Tommaso salvaguarda l’immortalità dei singoli uomini, la cuianima sopravvive alla corruzione del corpo. Questa edizione è curatada Alessandro Ghisalberti, già ordinario di Storia della filosofiamedievale alla Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.Il testo a fronte riproduce l’edizione critica di Keeler (1936), accoltacon minime varianti dalla edizione Marietti (1954) e dalla edizioneLeonina (1976).
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Testo di critica al monopsichismo senz’altro di non semplice lettura ma di grande interesse
Come il libro del maestro Alberto Magno, è un libro per chi è più o meno competente del campo, c'è poco da dire. E' utile magari confrontarli, perché trattano lo stesso identico argomento e hanno appunto lo stesso titolo. Maestro e allievo, uno più grande dell'altro, su uno dei temi più dibattuti di tutta la teologia: l'immortalità dell'anima.
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