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Anno edizione: 2002
Anno edizione: 2006
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Un simpatico prodotto di quella che ormai è l'«industria Stephen Hawking», cioè un mezzo riassunto con qualche ammodernamento del suo celeberrimo (e forse non sempre interamente letto e ben compreso) best-seller "A Brief History of Time" di qualche decennio fa. Le illustrazioni sono affascinanti e ben colorate, ma non sempre rendono esattamente i concetti esposti: sembra che il bravo illustratore non abbia letto attentamente il testo (succede, succede !...) Un oggettino simpatico per neofiti, con una veste tipografica ottima: sta bene in una bibliotechina divulgativa di medio livello.
Sinceramente da Hawking mi aspettavo di più... concetti interessanti ma spiegati in modo superficiale e sbrigativo, e quindi incomprensibile a quei neofiti a cui il libro, in teoria, si vorrebbe rivolgere. Come spesso accade, chi studia e possiede un argomento non è detto lo sappia divulgare.
Stephen Hawking è uno dei massimi esperti di fisica dei buchi neri, fu lui a dimostrare che il buco nero non è completamente nero per via di coppie di particelle emesse in prossimità dell'orizzonte degli eventi, coppie di carica opposta di cui ogni particella di carica positiva che sfugge al buco nero gli fa perdere energia e massa. Il libro è incentrato sul rapporto tra gravità, descritta fondamentalmente dalla reatività generale di Einstein, e meccanica quantistica, di cui il principio fondamentale è quello d'indeterminazione di Heisenberg, sebbene relatività generale e meccanica quantistica siano poco compatibili tra loro. La lettura risulta scorrevole, almeno finchè non si addentra nella teorie delle stringhe, qui richiede più attenzione. Non ha la stessa forza del suo precedente saggio "Dal big bang ai buchi neri" ma è pur sempre illuminante.
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