L' uomo bicentenario

Commovente, a tratti anche vicino ai nostri giorni essendo sempre più sommersi dall'artificiale. Bellissimo il legame che nasce tra il robot e la famiglia.

La famiglia Martin acquista uno dei primi prototipi di robot da servizio, Andrew. Ben presto il capofamiglia, il sig. Martin, si renderà conto di quanto Andrew sia unico: prova sentimenti, emozioni e reazioni umane. Grazie all'amicizia che si instaura tra di loro Andrew acquisisce coscienza di sè e di non voler essere più "una cosa", "un oggetto di proprietà di" chiedendo di ottenere la libertà. Intraprenderà un lungo viaggio alla ricerca dei suoi simili e di chi li ha costruiti, maturando la ferma decisione , a seguito di varie avventure che affronterà, tra cui la conoscenza dell'amore e del sentimento dell'innamoramento, di diventare umano con tutte le relative conseguenze che la scelta comporta, prima fra tutte la perdita dell'immortalità. In questo film c'è tutto, è una bellissima commistione di stili: nasce nel genere della "fredda fantascienza", per passare alla commedia romantica, al dramma e a momenti di pura comicità. E' un film che racconta l'umanità nelle sue più variegate sfaccettature e di cui ricordo un commovente estratto:" come robot avrei potuto vivere per sempre, ma dico a tutti voi oggi, che preferisco morire come uomo, che vivere per tutta l'eternità come macchina".

Tratto da uno dei più belli racconti di asimov, rispecchia la visione dello scrittore americano di intelligenze artificiali amiche dell'uomo. Un must da non perdere.