L' uomo che amava le isole

"C'era un uomo che amava le isole. Era nato su un'isola, ma di questa non era soddisfatto, dato che su di essa, oltre a lui, c'era troppa altra gente. Voleva un'isola tutta per sé: non necessariamente per starvi da solo, ma per farne un mondo tutto suo. Un'isola, se è appena un po' troppo grande, non è meglio di un continente. Bisogna che sia proprio molto piccola, prima che dia la sensazione dell'isola; e questa storia mostrerà quanto minuscola debba essere prima che si possa presumere di riempirla della propria personalità." Un incipit bellissimo che mi ha intrigato tra gli scaffali della biblioteca e che mi ha incuriosito a tal punto che ho messo quel libro nello zaino. È la storia di un uomo, alla perenne ricerca di un'isola fatta come se la immagina, bella e splendente e soprattutto lontano dal mondo. Ci riesce? Certo, pare così all'inizio, nella prima isola che acquista, ma poi è costretto a fuggire verso un'altra isola, più piccola, con uomini più fidati. Anche questa però dura poco, e quello di cui si accontenta poi sarà un semplice scoglio grigio con una casupola semplice, lontano da tutti e da tutto, in completa solitudine. L'autodistruzione del protagonista però e il trionfo della natura sono inevitabili. "Gli elementi! Gli elementi! La sua mente ripeteva la parola in silenzio. Non si può vincere contro gli elementi."