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Sono molti i film che amo di Ford: "Un uomo tranquillo", "Soldati a cavallo", "Cavalcarono insieme", la 'trilogia sulla cavalleria', "Furore", ma credo che tre si staglino più nettamente su questa produzione di livello medio già altissimo: "Ombre rosse", "Sentieri selvaggi" e "L'uomo che uccise Liberty Valance". E se i primi due sono sussumibili allo stesso filone narrativo, non altrettanto si può dire per l'ultimo che costituisce quasi un unicum nella filmografia del grande regista, potendo essere assimilato al solo "I dannati e gli eroi" per lo scavo psicologico dei personaggi. Ai primi del '900, il senatore Stoddard (Stewart) ritorna al paese dove era cominciata la sua carriera politica per assistere ai funerali di Tom Doniphon (Wayne), uno sconosciuto cowboy. I giornalisti gliene chiedono la ragione e l'uomo racconta, in un lungo flashback, una storia diventata parte della leggenda del West. Leggenda è appunto la parola chiave del film: perché esso stesso è entrato nel mito del cinema; perchè una vicenda esemplare, apparentemente smitizzante (il duello con Valance - episodio su cui il senatore ha fondato la propria fortuna - è un falso), in realtà riafferma la forza del mito; perché Ford sviluppa una riflessione filosofica sulle radici della frontiera e della giovane nazione americana, la cui inevitabile conclusione è declamata dal giornalista alla fine del film: «Qui siamo nel West dove se la leggenda diventa realtà, vince la leggenda». Straordinaria la regia che con toni elegiaci, romantici e crepuscolari, rielabora gli archetipi del western (a partire dall'ambientazione, descritta dalle pareti di una cucina e un ristorante), regalando una pellicola che è al contempo summa e memento dei fondamenti concettuali del genere. Stellare il cast, nel quale spicca la dicotomia caratteriale fra l'anti-eroe idealistico ed integerrimo, interprerato in maniera più cerebrale da Stewart, e l'unsung hero, rozzo e solitario, cui dà vita, in maniera molto fisica, l'ottimo Wayne
Il finale per nulla scontato con interpreti magistrale riassume da solo l'eccellenza di questa pellicola diversa dal solito sul tema.
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