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Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2016
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Si parla tanto di "capitalismo flessibile", ma non sempre si dice cosa sia davvero, come agisca sulle concrete esperienze dei singoli e quanto influisca sulle biografie. Flessibilità, mobilità, rischio sono i fattori centrali del cambiamento nello scenario lavorativo contemporaneo. Finisce l'assistenzialismo, la burocrazia si riduce, l'economia si fa più dinamica, e la vita personale ne risente. Non esistono più stabilità e fedeltà all'azienda, che erano la forza del vecchio capitalismo; ora valgono incertezza, perenne innovazione, frenetico avvicendarsi di personale, ma non per questo scompaiono le forme di potere e controllo né le diseguaglianze nelle opportunità. Questo provoca nei lavoratori comuni senso di fallimento per l'incapacità di rispondere adeguatamente alle nuove sfide, mina alle radici la percezione di continuità dell'esistenza e della tradizione, erode l'integrità dell'io. Si manifesta una progressiva corrosione del carattere, le cui caratteristiche di stabilità, durata e permanenza sono in contrasto con la dinamicità, frammentarietà e mutevolezza del capitalismo flessibile. Lo si vede nei casi, narrati da Sennett, di Rico, figlio "arrivato" di immigrati italiani negli Stati Uniti. O di Rose, un'intelligente e insoddisfatta imprenditrice di mezza età. O dei fornai di un'ipertecnologica panetteria di Boston. E di molti altri come loro, protagonisti di questo illuminante e drammatico affresco delle micro-realtà quotidiane che sono il prodotto del nuovo capitalismo.
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Pubblicato nel 1998 e subito tradotto in italiano il saggio di Sennett, senza aver perso niente della forza argomentativa nel corso degli anni, riesce a dare un quadro sociologico di alcune delle conseguenze più sottili e pervasive indotte dal mercato del lavoro. Moltissime sfumature del vissuto personale emotivo e psicologico trovano un inquadramento convincente: l'analisi di alcuni casi singoli(Rose, Rico, e altri) porta il lettore ad una vione interessantissima di come si è originato e di come funziona quel riassetto del mercato che ha creato la flessibilità. Dedicato alla memoria di Isaiah Berlin. Sorprendente e notevolissimo.
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