L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 1998
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'album forse più etereo , elettronico della band . Stupendo , da avere se amate i Rem , e lasciate perdere chi li critica ...
Dopo il bellissimo e sottovalutato New adventures in Hi-Fi, i Rem vissero uno dei loro momenti più difficili: il batterista Berry si ritirò per problemi di salute e il gruppo ruppe i contatti anche con il producer Scott Litt e con il manager Brian Holt. Il nuovo produttore, Pat MacCarthy, riuscì a dirigere il gruppo verso sonorità del tutto inedite che stupirono i fan, il più delle volte in senso negativo. Up appare ad un primo ascolto come un disco cupo ed ombroso, ma al di là della patina di freddezza emotiva rivela la stessa compiutezza degli album più celebri della band. Anche nelle canzoni più cupe ("Why not smile" su tutte) non c'è disperazione ed è sempre presente la possibilità di un riscatto, di una "elevazione" (a queso forse allude il titolo dell'album) che permetta di superare le difficoltà della vita. Comunque, a parte le interpretazioni che se ne possono dare, la bellezza di alcune canzoni è innegabile: Lotus è un originalissimo mélange elettronico; Hope è un bizzarro tributo a Suzanne di Leonard Cohen; At my most beautiful è forse la vetta dell'album, una love song perfetta che per essere descritta pienamente in tutte le sue sfumature meriterebbe pagine e pagine; Daysleeper - il pezzo più celebre - è un piccolo gioiello onirico. I brani meno riusciti non mancano (la noiosetta Suspicion, Walk unafraid che avrebbe meritato un arrangiamento più rock, la poco ispirata Sad professor...), ma nel complesso Up è un album imperdibile per i fan dei Rem e per chi desidera conoscerli più a fondo, oltre le canzoni più celebri ed osannate. Buon ascolto.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore