Dopo un tragico episodio, Giuda Matteo si trasferisce dal Portogallo a Roma, per consolidare la sua formazione, frequentare una Scuola di musica e 'fare armonia' tra la sua arte e altre arti. Creatività generata da emozioni e desiderio di apprendere. Nell'andare a Scuola, sulla metro, per esercitarsi, decide di mettersi alla prova. Un giorno, mentre canta, viene colpito da una ragazza e dal suo sguardo, che esprime tanta dolcezza. Le si avvicina e la invita a scendere insieme. Lei si chiama Monique, è regista di documentari e viene dalla Valle Caudina. Per un po' si frequentano a Roma, poi Matteo accetta l'invito di andare con lei a vedere la sua Valle. Attraversandola, gli sembra ricca di armonia, lo coinvolge, gli ispira nuove canzoni. Attratto dal paesaggio, canta spesso dal terrazzo di casa, mentre osserva castelli, monasteri e sentieri. Visitano santuari, che lei vuole contribuire a recuperare e valorizzare, con un videodocumentario, osannando queste presenze nella Valle, a partire dalle Forche Caudine. Per rendere attuale il loro richiamo storico, propone una figura metaforica del cammino, simbolo dell'amore per il Creato, del piacere di trovarsi in quanto realizzato dal Grande Architetto dell'Universo. Poi Matteo porta Monique in Portogallo, prima a Porto - la sua 'città del cuore' - e poi nella valle del Douro - dove conserva le sue radici. In una gita a Fatima collegano fantasiosamente il Santuario del Taburno a quello della Madonna di Fatima, da cui lui propone di prendere esempio, per ampliare lo spazio antistante, inserire strutture e sentieri. Poi ritornano alla Valle Caudina e Matteo suona ancora di più, connette arte e vita, con lei nella Valle e con la musica in uno spettacolo in mongolfiera, con una suggestiva atmosfera, osservando la Valle dall'alto, seguendo sentieri e bellezze nel Creato
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