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Libro presentato da Valerio Berruti nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2023
Il cadavere di una giovane donna viene ritrovato sotto la tribuna centrale dell'autodromo di Imola la vigilia del Gran Premio di San Marino di Formula 1 nel maggio 1985. Non ci sono segni di violenza, manca però qualsiasi documento di identificazione e la scomparsa della vittima non viene denunciata da nessuno. Qualcuno sa, un uomo conosce quella donna ma non parla per timore di essere coinvolto nelle indagini. È un tipo strano che vive a Bologna, all'ultimo piano del palazzo più alto della città. Ha capelli lunghi, una barba non da meno e un aspetto inquietante. Veste in maniera strana, come un disadattato, ma i suoi abiti sono sempre puliti e stirati, parla in maniera forbita e sfoggia un fisico che si fa dare del lei. Nessuno conosce il suo passato e lui sembra vivere in un presente confuso, senza progetti per il futuro. È la giustizia rivendicata da quella morte a scompigliare le carte e indurlo a ripercorre la propria esistenza, tornando nei luoghi in cui si erano incontrati per scoprire che tutto è cambiato, così com'è cambiato lui. Una ricerca serrata, sofferta, passato e presente si fondono in fulminei colpi di scena fino alla risoluzione finale: tremenda, agghiacciante, inevitabile. Un nuovo giro di vite.
Proposto da Valerio Berruti al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione: «Il linguaggio, il ritmo, la storia. Vendeva anacardi di Carlo Cavicchi conquista il lettore proprio con questi tre elementi che solitamente distinguono un romanzo eccellente da uno dei tanti. Il linguaggio è semplice, di quelli che vanno dritti alla pancia. Nessun aggettivo di troppo ma solo quelli che servono per far immaginare al lettore personaggi e ambiente. Il ritmo è sempre serrato dalla prima all’ultima scena. Mai un vuoto, una perdita di contatto con la narrazione. Con un crescendo che porta a correre fino all’ultima pagina. La storia è originale. Ricca di colpi di scena con il protagonista che cresce lentamente all’interno dei capitoli fino a emergere e conquistare chi legge. L’uomo che vendeva anacardi ha un passato inimmaginabile e un futuro tutto da scrivere. È un uomo che sembra quello che non è. Quasi un disadattato ma con abiti eleganti, curati fin nei dettagli. Grande portamento e linguaggio colto. Un uomo che sembra aver già detto e fatto tutto e che, invece, la scoperta di un cadavere di una donna all’interno dell’autodromo di San Marino, cambia di nuovo la sua esistenza fino a dargli una seconda chance. Carlo Cavicchi proviene dal mondo dell’automobile dove ha diretto «Autosprint» prima e «Quattroruote» ma si è già cimentato in altri libri e romanzi. Vendeva anacardi, però, è il primo totalmente slegato dal suo mondo di appartenenza. Il primo in cui lascia scorrere la fantasia e soprattutto la penna raccontandoci una storia di passioni, ricordi, amori falliti ma anche di grandi speranze per un futuro che fortunatamente ci riserva sempre più sorprese di quanto si riesca ad immaginare. Ed è per questo che voglio presentarlo al Premio Strega 2023.»
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