Il venditore di sogni

Uscendo da questa raccolta di racconti ci si sente come quando si emerge da un sogno: un risveglio in cui ancora persiste il senso di caos generato da una realtà frammista di elementi magici. Ben Okri, autore nigeriano emigrato a Londra, ci conduce in luoghi pieni di fango, discariche a cielo aperto, compaund in cui si vive alla giornata, strade presidiate da soldati, abusi governativi e prostituzione ma lo fa filtrando sempre lo squallore e la disillusione attraverso il regno magico dell’animismo, dell’empatia, del forte legame con le tradizioni di una grande civiltà antica come quella yoruba. Si esce da questi quattordici racconti come inseguiti da una grottesca maschera egungun che ci rincorre al ritmo frenetico e ipnotico dei tamburi attraverso mercati, fiumi, soldati, stanze soffocanti per il caldo, piogge torrenziali, radici possenti di foresta. Una lettura che ci avvicina a una cultura lontana dalla nostra e, per questo, necessaria.

I racconti di questo libro sono bellissimi. Hanno ritmo, intensità, sudore, follia, tutto al punto e in dose giusti. L'Africa di Okri è da scoprire, assaporare. Sono in copione tutti i malaffari dell'occidente con in più una vitalità sanguigna, calda, colorita che ti fa palpitare le storie e i protagonisti sotto gli occhi. Sesso, desiderio, denaro, durezza,rassegnazione partecipata e la libertà di non poter fare nulla.... leggere per credere. Okri scrive come un podista di razza, la sua prosa corre con eleganza sostenuta, senza accusare mai una caduta o perdere la grazia.