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Per la prima volta offerta al pubblico nella sua interezza, la sezione veneziana della Collezione Lia si presenta come un mosaico variegato, che annovera oltre un centinaio di opere fra arredi, dipinti, miniature, oggetti e sculture, in parte presenti nello stesso museo e in parte provenienti dalla collezione privata di Amedeo Lia. La mostra, curata da Andrea Marmori, che del Museo Lia è direttore ricostruisce l¹immagine della città nel corso dei secoli, mettendo in luce la sua dimensione più intima e privata. Dal tardo Duecento fino a tutto il Settecento, un susseguirsi di opere raffinate e poco note al pubblico: dalle pagine miniate di Cristoforo Cortese ai capolavori di Giusto de¹ Menabuoi, Bellini, Sebastiano del Piombo, Tiziano, Veronese, Moroni, Albotto, Canaletto, Bellotto, Marieschi, Guardi, fino alle istantanee di Grubacs che si aprono sul nuovo secolo. Il catalogo delle opere è accompagnato da un testo introduttivo di Andrea Marmori e da un saggio di Claudio Paolini.
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Per la prima volta offerta al pubblico nella sua interezza, la sezione veneziana della Collezione Lia si presenta come un mosaico variegato, che annovera oltre un centinaio di opere fra arredi, dipinti, miniature, oggetti e sculture, in parte presenti nello stesso museo e in parte provenienti dalla collezione privata di Amedeo Lia. La mostra, curata da Andrea Marmori, che del Museo Lia è direttore ricostruisce l¹immagine della città nel corso dei secoli, mettendo in luce la sua dimensione più intima e privata. Dal tardo Duecento fino a tutto il Settecento, un susseguirsi di opere raffinate e poco note al pubblico: dalle pagine miniate di Cristoforo Cortese ai capolavori di Giusto de¹ Menabuoi, Bellini, Sebastiano del Piombo, Tiziano, Veronese, Moroni, Albotto, Canaletto, Bellotto, Marieschi, Guardi, fino alle istantanee di Grubacs che si aprono sul nuovo secolo. Il catalogo delle opere è accompagnato da un testo introduttivo di Andrea Marmori e da un saggio di Claudio Paolini.
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