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Verità o fede debole? Dialogo su cristianesimo e relativismo
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Verità o fede debole? Dialogo su cristianesimo e relativismo - René Girard,Gianni Vattimo - copertina
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Verità o fede debole? Dialogo su cristianesimo e relativismo

Descrizione


Il ruolo della religione cristiana nel mondo globalizzato e multiculturale, il suo rapporto con la morale, il complesso e delicato confronto tra verità e libertà e tra relativismo e fede, i pericoli e le tensioni di un mondo dove sembrano riaffacciarsi forme di violenza di matrice religiosa. Attorno a questi temi si sta articolando, ormai da qualche anno, anche il dialogo fra due dei più importanti pensatori viventi: l'antropologo francese René Girard e il filosofo italiano Gianni Vattimo. Partendo da presupposti speculativi differenti (l'antropologia cristiana di Girard e la filosofia heideggeriana di Vattimo), le risposte dei due interlocutori sono non di rado contrapposte, ma rimandano anche alla condivisione di alcuni valori, e a un comune atteggiamento di dialogo. Il testo, a cura di Pierpaolo Antonello, presenta al grande pubblico la trascrizione di tre conferenze che hanno visto i due autori confrontarsi sui punti più radicali del loro pensiero.
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Dettagli

2015
Tascabile
11 marzo 2015
121 p., Brossura
9788807885853

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alberto pierobon
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Più dibattiti qui raccolti, tra un antropologo francese e un nostro filosofo (il primo sarebbe alla base della conversione del secondo), che suscita interesse, per idee che ricorrono: la morte di Dio di nietzschiana memoria (kénosis per Vattimo); la secolarizzazione (laicismo) quale paradossale prodotto del cristianesimo, cui collegare il libero mercato, le libertà individuali, i diritti civili; il katechon che è preferibile non anticipare per non autodistruggersi con esplosioni di violenza; la vittima che non è colpevole per il cristianesimo; l'apertura di una violenza superiore ove ci si sbarazzi del sacro con/senza (bel tema che porta ad altro) una salvifica apertura all'agape (carità); l'ottimismo verso la storia (di hegeliana influenza) di Vattimo per affermare la riduzione dei limiti del cristianesismo che invece non accetta limiti (per Gesù esiste l'impossibile); i saperi fragili che fanno tornare al pensiero religioso, poichè la scienza "è una imposizione di un ordine razionale sul mondo". Verità e amore dovrebbero coincidere nel cristianesimo, mentre la filosofia contemporanea il passaggio è dalla veritas alla caritas. Per Heidegger nel logos di Eraclito e di San Giovanni sarebbe presente "la violenza della metafisica che il pensiero deve superare": eccoci al pensiero dell'Essere come indebolimento (coronamento del nichilismo per Vattimo) e dissoluzione della violenza del sacro, mentre la rivelazione della loro connessione accadrebbe solo con l'incarnazione di Cristo (ancora: kènosis). Il linciaccio come violenza contagiosa e collettiva, della folla espresso nei miti e poi nella Bibbia di qui colpevoli e innocenti, capri espiatori, sacrificati, persecutori e vittime, enigmi e regole nelle interpretazioni mai sopite. Occorre, in conclusione, per Girard appellarsi alla ragione senza idolatria: sia fatti sia interpretazioni . Un testo apparentemente semplice, ma che occorre leggere già attrezzati, con un minimo arsenale filosofico-teologico.

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René Girard

1923, Avignone

Antropologo e critico letterario, ha insegnato Letteratura comparata alla Stanford University. Tra i numerosi saggi tradotti in italiano, ricordiamo: La violenza e il sacro (Adelphi, 1980), Il capro espiatorio (Adelphi, 1987), Vedo Satana cadere come la folgore (Adelphi, 2001), Origine della cultura e fine della storia (Raffaello Cortina, 2003), Il sacrificio (Raffaello Cortina, 2004), La voce inascoltata della realtà (Adelphi, 2006), Verità o fede debole. Dialogo su cristianesimo e relativismo con Gianni Vattimo (Transeuropa, 2006), Portando Clausewitz all'estremo (Adelphi, 2008), Violenza e religione. Causa o effetto? (Raffaello Cortina, 2011), Geometrie del desiderio (Raffaello Cortina, 2012) e Il tragico e la pietà con Michel...

Gianni Vattimo

1936, Torino

Gianni Vattimo è stato tra i più noti filosofi italiani, tradotto in varie lingue, oltre che collaboratore di prestigiosi giornali e riviste, a cominciare dalla «Stampa». Studioso e originale prosecutore del pensiero di Heidegger, ha insegnato estetica e filosofia teoretica all'Università di Torino ed è stato autore di numerosi studi sulla filosofia tedesca dell'Ottocento e del Novecento. Tiene corsi, seminari e conferenze nei cinque continenti. Per due legislature è stato anche parlamentare europeo. Presso Garzanti ha pubblicato Le avventure della differenza (1980, 1988), La società trasparente (1989, 2000), La fine della modernità (1985, 1991), Filosofia al presente (1990), Credere di credere (1996, 1999), Dialogo con Nietzsche...

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