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scheda di Viacava, A., L'Indice 1994, n. 3
Con grande coraggio Margaret Little descrive l'esperienza della sua terza analisi: esperienza straordinaria sia per l'analista che la ebbe in cura, Donald W. Winnicott, sia per la drammaticità della psicosi di transfert che l'autrice sviluppò e che l'analista seppe accompagnare e contenere. Ne deriva un documento dal vivo del lavoro clinico di Winnicott, del suo coraggio, fiducia, assenza di pregiudizi. Ma non si può non notare anche la capacità dell'autrice di affidarsi conservando l'attitudine a leggere criticamente ciò che avveniva per trarne insegnamento, anche passando attraverso la tempesta psicotica. Nella seconda parte del libro, più teorica, viene sottolineato il valore della regressione in analisi, considerata, in aperto contrasto con altre posizioni più prudenti, mezzo atto ad esplorare le aree in cui predominano le angosce psicotiche, in contatto con esperienze precoci. Certo la condivisione, da parte della coppia analitica, di una vera regressione a vissuti arcaici di non integrazione, è un'esperienza drammatica, come una navigazione in mari tempestosi e sconosciuti, in cui la competenza, la fermezza e il coraggio dell'analista sono essenziali ma lo sono anche l'intuito, la capacità di entrambi di sopportare angosce talvolta devastanti, perfino la fortuna. Vi sono momenti infatti in cui anche solo una malattia fisica o la rottura per qualunque ragione della continuità della presenza, materiale o mentale, dell'analista, espone il paziente al pericolo di fughe all'indietro, fino alla psicosi o al suicidio, o in avanti, in pseudoguarigioni ancora una volta a scapito della possibilità di sviluppo del suo vero sé. L'epilogo è un affettuoso omaggio a Winnicott, essere umano capace di sopportare il paradosso e la contraddizione, che non ci ha lasciato un corpus dottrinario coerente ma un lavoro ricco di stimoli ed evocativo, dove il lettore è un interlocutore attivo con cui interagire in un'esplorazione che non si chiude mai su se stessa.
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