Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Vestita di luce. Poesie 1925-67 - Jaroslav Seifert - copertina
Vestita di luce. Poesie 1925-67 - Jaroslav Seifert - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 5 liste dei desideri
Vestita di luce. Poesie 1925-67
Disponibilità immediata
18,00 €
18,00 €
Disp. immediata
Chiudi

Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori

Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Equilibri Libreria
Spedizione 6,00 €
18,00 €
Vai alla scheda completa
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Equilibri Libreria
Spedizione 6,00 €
18,00 €
Vai alla scheda completa
Chiudi
Equilibri Libreria
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Vestita di luce. Poesie 1925-67 - Jaroslav Seifert - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Informazioni dal venditore

Venditore:

Equilibri Libreria
Equilibri Libreria Vedi tutti i prodotti

Informazioni:

Einaudi (Collezione di poesia 193); 1986; 9788806595272; Copertina flessibile ; 18,5 x 11 cm; pp. 213; A cura di S. Corduas. Testo a fronte; leggeri segni d'uso alla copertina, interno ottimo; Buono (come da foto). ; È per dovere d'amore che Seifert ha scritto poesia per sessant'anni. Questo dovere è una possibile definizione di quel di piú che alcuni hanno (e dànno), ai quali non bastano, per esprimersi, le vicende personali e civili, e neppure la parola non poetica. Coloro cioè che hanno e dànno la cosiddetta «arte». Cosí l'altro polo di questo poe ta è una Praga antieroica ed antirettorica (una anti-Praga rispetto ai canoni letterari consueti). Antologia di tutta la produzione di Seifert (1901-86, Premio Nobel 1984), questo volume, a cura di Sergio Corduas, raccoglie testi a volte sconosciuti agli stessi lettori cechi, come nel caso delle poesie di Mozart a Praga.; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.

Immagini:

Vestita di luce. Poesie 1925-67

Dettagli

1986
XXIII-216 p.
9788806595272

Valutazioni e recensioni

5/5
Recensioni: 5/5
(1)
5
(1)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Cristiano Cant
Recensioni: 5/5

"Tu versa lacrime per colui che dubita"...Amare è il destino del poeta, l'unica gruccia con cui andare per la vita, reggendosi e reggendola, difendendosi e difendendola. Perché la poesia è un subire che ricambia con un dare, un affronto capovolto dal perdono delle parole, giacchè l'odio non fa né partire la penna né imbustare alle poste del cielo mezza lettera vera. "L'abisso sta sopra di noi" scrive Seifert, un mistero che non asciuga il dolore, un lampo che nemmeno incoraggia, ma una volta per tutte definisce una condizione. E' lì che il poeta decide e comprende se autentico poeta è: abitarla, sposarne i dilemmi, le rozze lune di traverso, la grandine che grida su un foglio, un'adunata di venti contrari. Il poeta maneggia questa confusione e ne plasma verbo dalla sua carne, ogni verso è evento e sfida oltre i recinti del finito, le costumate virgole del facile, la sordità dolosa di chi non vuole pensare: "Se al cuore si potesse dire: non correre! /Se potessi ordinargli: brucia!/ Già si spegne./ Ancora una scarpa, una mano, un anellino da cucito,/ prima che la chiave giri e si apra quella porta/ nella quale entriamo e piangiamo/ per quella tremenda bellezza/ che viene chiamata vita". Eco Rilkiana ("il bello è l'inizio del tremendo"), fiore di verità senza contrasti. Chi sente è condannato ai multipli di ogni dolore, a scale senza arrivo, spaesamenti, orrore, e a cumuli di domande come allunghi del proprio respiro. Ma è il dovere del poeta: "So bene che il poeta/ deve sempre dire più/ di ciò che sta nascosto nel rombo della parola,/ ed è la poesia". Dunque è questa la legge: più il mondo non vuole i poeti, più questi si riprodurranno, perché il disagio è il fratello della scrittura, il suo riflesso perenne. Dio lascia in bianco il suo assegno ai poeti, ma i poeti non ne approfittano, non mettono cifra, non gli serve. Gli basta quella fiducia; essa è già esito e vanto, chiamata e risorsa, premio, sorte. Un sempre protetto dalla parola. Per sempre.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

5/5
Recensioni: 5/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(1)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica


scheda di Rastello, L., L'Indice 1986, n.10

La parabola descritta dall'evoluzione poetica di Seifert corre lungo gli ultimi sessanta anni di questo secolo; culmine fu, solo per l'occidente disinformato, il premio Nobel nel 1984, che portò fuori dalle cerchie di specialisti la voce di un poeta che molti in patria identificano con l'idea stessa della poesia (e a Praga e dintorni leggere poesie è più di uno sport nazionale, per frequenza e intensità di pratica). L'antologia di Einaudi riporta purtroppo pochi brani della stagione poetista e taglia inspiegabilmente il poema "Vestita di luce" che fu l'emblema in versi della mistica eternità di Praga e il segno della sua resistenza all'invasione nazista; colma tuttavia il vuoto paradossale lasciato dalla scoperta in età tarda (finora in Italia si avevano solo traduzioni di opere recenti e qualche passaggio in antologie) di un artista che, attraverso le molte trasformazioni della sua opera nel tempo, ha saputo coniugare la bellezza cristallina e la complessa classicità del verso (il testo originale a fronte dà la misura della varietà di soluzioni metriche ed espressive impiegate da Seifert) con l'impegno civile che ne ha fatto il simbolo della Cecoslovacchia che non si piega e, insieme, con il richiamo di una sensualità capace di "vestire di luce" anche l'asprezza e il dolore.

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Jaroslav Seifert

(Praga 1901-86) poeta ceco. Esordì con raccolte di liriche nello spirito della poesia proletaria (La città in lacrime, 1921, nt; Nient’altro che amore, 1923, nt), divenendo in seguito un prestigioso interprete del poetismo (Sulle onde del telegrafo senza fili, 1925, nt; L’usignuolo canta male, 1926, nt; Colombo viaggiatore, 1929, nt). Le tragiche vicende della guerra e dell’occupazione nazista ispirano molte liriche di L’elmo d’argilla (1946, nt). Ma allo sconforto di quegli anni S. reagì con una viva fede nei valori della tradizione (Il ventaglio di Božena Nemcová, 1940, nt) e soprattutto con caldi accenti di amore per la terra natia, che si vestono di sottili suggestioni musicali e pittoriche nella splendida serie di liriche dedicata a Praga (Vestita di luce, 1940; Il ponte di pietra, 1944,...

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Informazioni e Contatti sulla Sicurezza dei Prodotti

Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.

Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafetyibs@feltrinelli.it

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore