La mattina del 23 dicembre, all'interno di un piccolo parco di una Milano innevata, viene trovato il cadavere di una magnifica ragazza. Disteso a un metro da lei giace, incosciente, Ibrahim Taïa, clochard di origini marocchine, avvezzo a trascorrere le notti in quel posto. Il suo Dna è sul corpo della vittima, sulla sua faccia c'è il sangue di lei. Alla polizia non serve altro per metterlo in stato di fermo. Accanto alle indagini ufficiali si svolgono quelle, personalissime e meno ortodosse, di Marina Novembre, convinta a investigare sulla faccenda dall'amica Flavia, certa dell'innocenza del magrebino, un senzatetto colto e gentile al quale lei portava tè caldo prima della sua corsa mattutina. Così, in una Milano sferzata da una bufera di neve, fra ville signorili e mura del carcere di San Vittore, fra rider di food delivery, vagabondi spaesati e rampolli arrivisti, Marina si troverà a sbrogliare, anche grazie all'aiuto inaspettato di un dobermann, i fili di una matassa molto più contorta del previsto. Dopo Vernice Nera, Marina Novembre torna a conquistare il cuore dei lettori in un giallo potente sui segreti delle classi sociali privilegiate, sulla precarietà di chi vive ai margini, sul labile confine tra odio e amore. Sulla presunta colpevolezza. Sulla presunta innocenza. )