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Vietato pentirsi - Augusto Monti - copertina
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Vietato pentirsi
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Vietato pentirsi - Augusto Monti - copertina
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Descrizione


Einaidi (I coralli 70); 1956; Noisbn; titoli al dorso telato e al piatto anteriore in cartoncino leggero illustrato; 19 x 13 cm; pp. 364; Dedica dell'autore alla prima pagina. Prima edizione. Presente la scheda editoriale; leggeri segni d'uso, alla copertina, ex-libris alla seconda di copertina, interno ottimo; Buono (come da foto). ; Chi abbia letto di Augusto Monti Tradimento e fedeltà che è insomma « la storia di un galantuomo » -, e La corona sulle ventitre che Pancrazi ribattezzò «ritratto di gentiluomo » trasecolerà leggendo questo Vietato pentirsi, che sarebbe addirittura la storia di un delinquente comune, crepacuore di padre e madre, giocatore e donnaiolo, scassinatore di casseforti pubbliche e private in Svizzera sua patria ladro di gioielli a Parigi, inquilino delle prigioni francesi dalla Conciergerie a Poissy, di quelle svizzere da St. Antoine a Bochuz. Trasecolerà il lettore di questo nuovo romanzo del Monti e si chiederà come abbia fatto l'autore già pacato scrittore paesano e descrittore di nostrani ambienti casalinghi come abbia fatto a impadronirsi di una materia cosí internazionale e scabrosa, e a dar vita a un personaggio cosí eslege, cosí casanoviano cosí picaresco com'è questo Léon Donà, eroe del suo romanzo. E la risposta il lettore la troverà forse quando avrà letto la seconda parte del romanzo, quella in cui il personaggio, per un groviglio dei piú assurdi e piú reali casi della sua vita si trova implicato in un affare di spionaggio e di antifascismo che lo porterà a conoscere, dopo le carceri francesi e svizzere, anche quelle italiane; e quando constati che Vietato pentirsi non è piú, come erano in sostanza tutte le precedenti scritture del Monti, una « commemorazione di defunti », ma è la storia d'un vivo, d'uno che « marcia col secolo »: 14 anni allo scoppio della prima guerra mondiale, 40 allo scoppio della seconda; generazioni cresciute tra quei due orrori; gioventú bruciata di primo bando; radici nel terreno ancora sano dell'Ottocento, tronco, foglie, frutti nella mefite del triste interludio; disperata voglia dopo le lunghe prove di tornare alla sanità dei padri, tragico timore che i mutati tempi non lo permettano piú. Dopo Tradimento e fedeltà - che era la vita dei padri trepidamente rivissuta dai figli - ora è la volta di Vietato pentirsi che è la vita dei figli ansiosamente e impotentemente seguita dai padri.; L'immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.
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Vietato pentirsi

Dettagli

1956
ill.
  • Prodotto usato
  • Condizioni: Usato - In buone condizioni
2562814782339

Conosci l'autore

(Monastero Bormida, Asti, 1881 - Roma 1966) scrittore italiano. Professore al liceo Massimo d’Azeglio, ebbe fra i suoi allievi alcuni dei protagonisti della cultura torinese fra le due guerre: P. Gobetti, L. Ginzburg, C. Pavese, M. Mila. Fu tra i redattori della gobettiana «Rivoluzione liberale» e partecipò alla resistenza. Nobile figura di educatore, lasciò saggi di pedagogia (Scuola classica e vita moderna, 1923) e di politica (Realtà del partito d’azione, 1945). In campo letterario la sua opera maggiore è la trilogia La storia di papà (I Sansôssi, 1929; Quel Quarantotto!, 1933; L’iniqua mercede, 1935), sorta di epopea del Piemonte liberale, centrata sul drammatico contrasto fra generazioni vecchie e nuove, in una prosa che intreccia abilmente ritmo poetico e allure discorsiva, lingua culta...

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