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La vita altrove (La Nuova Frontiera, 2023) è il nuovo libro di Guadalupe Netell, autrice messicana, che avevo amato in La figlia unica e Il corpo in cui sono nata, qui presenta una raccolta di racconti che girano tutti intorno al concetto di famiglia, di esplorazione e vivisezione delle relazioni. Seppur non amo il genere del racconto, riconosco all’autrice il pregio di lasciarsi leggere sempre con piacere. Sicuramente recupererò anche le altre raccolte di racconti che mi mancano come Bestiario sentimentale ( La Nuova Frontiera, 2018) e Petali e altri racconti scomodi ( La Nuova Frontiera, 2019). «Nelle mie fantasie l’albatro era un uccello strano e solitario, e vedere quegli animali che vivevano tutti insieme nelle loro colonie mi pareva quasi un ossimoro. Ma il mondo – lo so per esperienza – è pieno di rarae aves, di bestie rare che non sanno neppure di essere tali». Qui un breve commento per ogni racconto della raccolta: Imprinting: la casualità degli incontri, il vedere e l'essere visti, lo sguardo dallo spioncino che apre un abisso di memorie taciute. La confraternita degli orfani: Mi sono detto che, pur avendo una madre, il suo sguardo era identico a quello di tutti gli orfani. Giocare col fuoco: famiglia, figli, responsabilità, problemi, incertezze. Quanto veramente si può conoscere il proprio figlio/a? La leggerezza di un gesto può essere giustificato dall'amore familiare? La porta rosa: racconto che tocca le punte del realismo magico, quasi un girone dantesco dove un desiderio iniziale diventerà una fortuita condanna. Un bosco sotto la terra: Le radici della araucarie come metafora della famiglia. La vita altrove: una ricerca immobiliare sfumata, la vita altrove che ti abita, l'ossessione per ciò che sembra mancarti. Albatri vaganti: rapporto padre/figlia, passione per gli uccelli, viaggi e migrazioni alla ricerca di un proprio centro. Il torpore: una famiglia, una comune, le distanze da virus, la libertà sognata.
Mi sono piaciuti, alcuni in particolare ma sono comunque tutti notevoli. Consigliato anche a chi legge poco per abituarsi piano piano
Amo Nettel e la sua scrittura, ho letto tutti i suoi romanzi e quest'ultimo non ha decisamente deluso le aspettative. I racconti qui presenti sono coinvolgenti e portano spesso ad una introspezione. Lo consiglio
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