L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
8°, cm. 20, pp. 245, brossura editoriale illustrata con titoli al piatto e al dorso. Buono stato, sbiaditure dal dorso. Autografo dell'autore alla prima carta bianca . Buono (Good) *** TUTTI I NOSTRI LIBRI SONO VISIBILI PREVIO CONTATTO MAIL O TELEFONO NELLA NUOVA SEDE DI MILANO: LIBRERIA COSMOPOLIS, VIA JOMMELLI, 22. ***
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
A pagina 139 di questa vita ben consumata l'autore racconta un colloquio con Gian Carlo Pajetta. Ferretti voleva lasciare l'Unità e Pajetta cercava di dissuaderlo. Non riuscendo a convincerlo delle proprie ragioni, Ferretti trova questo argomento risolutivo. "Forzando i termini di un problema complesso come la necessaria verifica di certe categorie istituzionalizzate e acquisite, e di un rapporto spesso equivoco tra contenuti e forme, gli dissi tutto d'un fiato: 'Ma io sono ormai convinto che una vera letteratura antifascista non sia mai esistita." Il libro è scritto tutto così, con questo stile da memoriale giudiziario o da curriculum accademico. Del resto è uno stile adeguato al contenuto: beghe fra docenti, screzi con colleghi, piccolezze. L'unica scena vera e simpatica è quando l'autore giovanetto, in vacanza a Viareggio con amici operai, guarda con invidia e ammirazione due di questi amici che corrono con una ragazza verso una sala da ballo, pieni di gioia di vivere. Mi è tornata alla mente una scena ricordata da Massimo Mila in Scritti Civili. Dopo l'8 settembre del '43, lui e la moglie scappavano da Torino verso la montagna in bicicletta, carichi di due enormi sacchi. Furono sopravanzati da una motocicletta velocissima. "La montavano due giovanotti dall'aria energica e arguta, verosimilmente operai, e non portavano carichi di masserizie, sacchi di viveri, o altri bagagli ispirati a senso di prudenza: semplicemente avevano in spalla un moschetto". Che gli intellettuali di una volta fossero sensibili al fascino degli operai significava che sia gli uni che gli altri erano migliori di quanto non siano oggi.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafetyibs@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore